Tragedia n.2 sfiorata...

Tragedia sfiorata ieri sera al PalaSeven di Vicenza.
Seguendo un copione che pare scritto da un greco antico, la maledizione di ottobre è tornata a far visita alla compagine vicentina impegnata nel massimo campionato amatoriale di calcio a 5.
La cronaca; a ranghi ridotti il glorioso Atletico si ritrovava per la consueta seduta tecnico tattica presso il centro sportivo societario e, viste le assenze di allenatore e preparatore atletico, si respirava un clima disteso e conviviale. Matteo Rossetto, l’”ariete berico” e Franco Gatto il “felino”, fumavano amabilmente sulla porta di ingresso, il bomber “siberiano” sgambettava felice da fermo credendo, fissando invasato il telone verde, di essere sul suo tappeto magico. Il “biondo” Scalco calciava felice assieme al “gioiellino” di Bari vecchia e alla spicciolata arrivavano al campo anche il “nonno Felice” Pilan e, vestito come alla sua prima comunione, faceva il suo ingresso “Il presidente” subito irriso dai compagni.
Pronti via, inizia l’allenamento; Baghin dimostra subito la sua vena artistica, improvvisando per la gioia degli astanti alcuni arabesque e pliet, dando saggio dei suoi studi di danza classica.
Lancio in fascia dal piede fatato di “Manzo”, per l’occasione in veste di grande saggio, e il nostro Baghin si inventa un aggancio al volo con successivo cross in area per l’accorrente compagno che di giustezza uccella Bertacco, reduce da una maratona a luci rosse d’altri tempi.
La platea esulta e i compagni avversari rimangono impietriti da tanta classe come delle statue di sale. Galvanizzato da un gesto atletico di tanta rara bellezza, Baghin si convince che la serata è propizia per grandi numeri e, nemmeno 5 minuti dopo, ricevuta palla nella propria metà campo, inizia una sgroppata stile Varenne in fascia; è solo il preludio alla sciagura.
Nel tentativo di stoppare la palla, il nostro poggia male la gamba sinistra, producendo così una torsione paurosa al proprio ginocchio.
"ahia ahia ahia….cazzo… ahia ahia ahi…cazzo..ahia ahia ahia…" le ultime parole esalate dal giovane presidente che, rantolando e contorcendosi come uno scorfano sul bagna asciuga assumeva il classico colorito bianco cadavere, inequivocabile segnale della sua imminente fine.
Subito i compagni, premurosi e amorevoli come sempre, gli si facevano attorno, chiedendo a più riprese quali fossero i sintomi e a tutti è parso di rivievere una deja-vu:
IVI:<
Stoiko te fa male??>
STOIKO:<
mmh..ahi…mmh…ahi..HO SENTITO CRACK>
MANZO: <
Stoiko vuoi acqua??>
STOIKO:<
mmh…ahi…mmh..ahi…HA FATTO CRACK>
MATTEO: <Stoiko gheto fredo??>
FRANCO:<
Casso, altri 60 euro buttà via stasera…qua non zughemo più desso!!>
IVI <<
Iko, toli la borsa che ghe femo posare la testa>>
IKO<<
sì sì bravo, e porto anca el telefonin che ghe femo le foto!!>>
MATTEO:<
tirate su, te ciapi fredo e dopo te vien la diarrea in ospedale come l’ultima volta!!>
FRANCO:<
dai, ciamemo de novo quei del 118, magari ritorna i do infermieri de l’altra volta….>
NICO:<<
dai Berto va in porta che tiremo do rigori intanto…>>
Il dottor Pilan metteva a frutto i suoi studi di ginecologia recuperando una borsa del ghiaccio e, quando sembrava che il peggio fosse passato, nel tentativo di mettersi seduto, Baghin veniva colpito dalla sindrome da morte apparente; colorito grigio cenere de caminetto, rovesciamento degli occhi stile esorcista ( Padre Amorth era già stato allertato ) e conseguente svenimento.
Ma è in questa occasione che gli amici di Stoiko hanno dato il meglio facendo la fila per rifilare allo sfortunato compagno una serie interminabile di ceffoni all’esanime amico sfogando così mesi e mesi di rabbia repressa; capitan Spinato aprofittava per ripassare la respirazione bocca a bocca, tentando peraltro di infilare qualche centimetro di lingua, Matteo infilava un dito in bocca al Baghin nel tentativo di scovare un non meglio specificato numero di conto corrente svizzero tatuato sulle gengive…Iko e Scalco, provetti paparazzi, scattavano a ripetizione foto ricordo
in pose equivoche.
Dopo qualche minuto il Baghin si metteva in piedi, seguito premurosamente dal dottor Pilan, segno che il ginocchio ancora integro poteva sostenere il peso di tanta grazia artistica.
Applausi dagli spalti a dimostrazione dell’affetto che lega il presidete “Bardotto” al suo pubblico.
Recuperate le sue povere cose e la giacca da prima comunione, Stoiko prendeva la via della doccia, accompagnato dalle frasi amorevoli dei compagni:
<<
va in mona, desso semo uno in meno….va ben dai, portiere volante!!>>
Ma il novello dottore Stranamore Iviza, riequilibrava le squadre poiché, preoccupato per l’integrità fisica e psichica del presidente affermava:
<
vegno con ti, magari te te volti via in doccia te sbatti la testa e te mori!!>
Radio spogliatoio parla invece di una nuova storia d’amore tra i due; se son rose fioriranno!!

In conclusione, quello che poteva far pensare ad una nuova trasferta al San Bortolo, si è invece rivelato un semplice e simpatico incidente di percorso, che ha dato prova della grande preparazione atletica di Stoiko e soprattutto della premura e dell’affetto che lega la squadra al suo immenso presidente.

Ecco gli attimi tragici di ieri sera


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cacchio...lo sapevo che dovevo venire!!!
Se non altro avrei fatto delle foto migliori...
Scherzo,dai; invece ancora una volta Gioiellino dimostra di essere il parassita della situazione, a far foto a un moribondo solo per poter guadagnare due soldi rivendendole a qualche settimanale gossiparo.
Ico: Voto 4-. Zecca.
Auguroni pres!!! Ricky

Anonimo ha detto...

Caro Ricky non condivido il tuo giudizio sul Gioiellino...egli ha solo colto l'attimo, facendo suo il detto "ogni lasciata è persa..."
Egli è, per natura, occhio attento a ciò che accade attorno e per dovere di cronaca la immortala, per storica memoria di chi arriverà a leggere negli anni futuri,.
Gioiellino, un occhio aperto sul presente e sul futuro....

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