CAMPIONATO: 6^ GIORNATA

26.11.09 ATLETICO 76 - EDIL JOSIC 3 – 9 (Pagaiani C., Brunelli R., Miele S.)

Per dovere di cronaca siamo qui a riprendere in mano gli incartamenti riguardanti l’ennesima disfatta che ha visto protagonisti i seppur meritevoli ragazzi dell’Atletico 76 che ancora una volta sono caduti sotto i colpi della corazzata di etnia slava.

Inizialmente squadre corte e ben disposte in campo ma dopo i primi minuti di gioco ecco che il copione cambia per restare lo stesso tutto il match: Edil Josic sul velluto e Atletico sugli scudi. I ragazzi di mister Silicato provano ad imbastire qualche ripartenza efficace senza però mai essere pungenti a dovere e altro non possono fare che tentare di arginare come possono l’ondata di goal che dall’orizzonte si avvicinano.

Serve descrivere oltre la mattanza che in quella sera buia e tempestosa si è consumata?

Serve davvero a qualcosa infierire su un gruppo di “ragazzacci” divenuti “ragazzetti” di fronte allo straniero che avanza?

Serve davvero esaminare il bene ed il male di un match troppo impari per essere analizzato?

Potremmo dire mille cose ma lo stesso ne ometteremo altrettante perché la carne al fuoco qui è molta e anche gustosissima…..i giornali litigano sui motivi del tracollo atletichino lanciando soluzioni varie.

C’è chi ipotizza che sia la fine di un ciclo e chi si chiede quando mai questo ciclo è iniziato…

C’è chi ipotizza che lo spogliatoio non sia più coeso ma i “trenini” all’interno di esso con Berto Capostazione testimoniano il contrario….

C’è chi ventila l’ipotesi che il possibile cambio della guardia presidenziale abbia destabilizzato l’ambiente ma le importanti scene di giubilo verificatesi al giungere di questa notizia smentiscono categoricamente…

Alla fin fine nessuno riesce a capacitarsi se i vari Manzella Brunelli invece di apportare qualità giocano a “darsea-torsea” in mezzo al campo, se quello che un tempo era un gioiellino ora è solo un zirconaccio da robivecchi, se i nuovi acquisti sembrano essere stati presi con la formula del 2x1 con in regalo il terzo. Proprio così, nessuno riesce a spiegarsi cosa ci sia dietro alla Catastrofe Atletico, forse una Macumba di cui ultimo in ordine di tempo ne è stato vittima anche il nostro giovane portiere, del quale ora vi racconterò la tragica storia.


LA MORTE DEL CIGNO

Era una gelida sera d’inverno quando la tragedia ha avuto il suo atto iniziale. Com’era solito i ragazzi solevano trovarsi in un campetto poco distante dalla città per affrontare i rappresentanti dei vari villaggi limitrofi in un competitivo torneo di palla fiorentina.

Quella sera pareva che nulla fosse diverso dal solito nemmeno per lui, Emilio Papiro, un gentile guascone che amava dilettarsi nel ruolo di portiere e amava altresì incoraggiare con sostenuta animosità i compagni nell’organizzazione del gioco di questa palla fiorentina da lui più amichevolmente definita “Maremma di una Palla Maiala Fiorentina” per gli enormi stenti che suddetto gioco gli procurava.

Di lì a poco successe l’irreparabile. Fu nel mentre che Emilio Papiro corse verso la palla che innocua rotolava in tutta la sua pesantezza di cuoio borchiato che un sordido grido scosse la tranquillità del villaggio Marolese, sede della partita. “Aiiiiiaaaaiiiiaaaaiiiiiaaaiiii” riecheggiò e subito il radunarsi dei compagni attorno a lui che si chiedevano quale cosa fosse mai capitata al solerte guascone.

“E che tu hai Emilio? Sii forse adirato per alcuno motivo a noi misterioso per urlare in codesto modo funesto?” gli si chiese.

“E gridai in questo modo funesto perché sentii un forte dolore alla gamba improvviso….Chi di voi ha osato colpirmi a tradimento mentre io non scorgevo? Chi di voi ha puntato il suo arco e la sua freccia contro la mia povera gamba?” .

Nessuno osava rispondere a simili accuse e nel contempo nessuno si prodigava nell’aiutare il povero guascone per paura di reazioni improvvise. Fino a che arrivò a cavallo il Supremo Giudice della Palla Fiorentina, Conte Mariano Nella Pertica, che con decisa voce affermò:

“Nessuno è complice di questa sciagura, nessuno può venire additato per un reato che non è stato commesso…..questo è il verdetto Papiro; la sorte è l’unica colpevole del tuo infausto destino. Lasci lo spazio a chi ha voglia di giocare e se ne vada a soffrire dove le mie orecchie non possono udire e dove i miei occhi non possono vedere tanta vergogna di un uomo non capace di soffrire in silenzio. Da oggi in poi il posto dello guascone Papiro verrà preso dal Paggio Bertone Codone” sentenziò.

Fu a quel punto che si sollevò un’unanime coro di disapprovazione, un “No Bertone no…..Nooooo Codone noooooo”.

Emilio Papiro sconfortato da cotanta disperazione decise allora di togliersi la vita andando a morire nel fondo del laghetto antistante e lasciando un’unica frase a ricordarlo: “La mia vita a voi ho dedicato, e per voler essere ricordato, vi esorto affinché il Presidente al più presto mi sia mandato”.

EMILIO PAPIRO: voto 7………………DEPAUPERATO

CAMPIONATO: 5^ GIORNATA

No go fià - Atletico 76 (5-4) By Franco


Altra amara delusione per i ragazzi terribili di Mister Silicato, battuti sul filo di lana da una abbordabile compagine a pari punti in classifica. La situazione si fa complicata per il proseguio del campionato; le prime allungano il passo e c’è il rischio di perdere terreno nei confronti delle dirette concorrenti per i play off, obbiettivo minimo degli atletichini.

Con una formazione inusuale e striminzita in quantità, senza il libero di ruolo e con il forfait dell’ultima ora del sostituto, l’Atletico schiera tra i pali Bertacco, chiamato a ripetere la brillante prestazione in allenamento della scorsa settimana; attesa parzialmente disattesa che conferma la tradizione “in allenamento Bertacco Leone e in partita Bertacco pisellone…”

Cronaca. Partenza con il freno a mano tirato, ganasce alle ruote, strada in salita e bagagliaio pieno di ghiaia per l’Atletico che non trova il dinamismo necessario; pendolino Zerbato, al quale il mister consegna le chiavi della difesa con un portachiavi di…ghisa, parte contratto nella posizione a lui poco congeniale. I primi minuti scorrono nella difficoltosa ricerca dell’assetto e quando questo sembra essere raggiunto, PEMMMM…gli avversari passano in vantaggio. La forza dell’Atletico sta però nel trovare un pronto pareggio sfruttando le decisa superiorità tecnica nel possesso palla.

In panca scalpita il nuovo acquisto Bonni che il presidentissimo Baghin schiera negli ultimi 8 minuti per far rifiatare Gatto quando gli avversari sono avanti di un gol.

Si va sul riposo sotto di un punto, a corto di fiato e con la mente poco lucida.

Alla ripresa del match l’Atletico si presenta compatto in campo, voglioso di rivalsa e affamato di successo, ma è a questo punto che un iroso Secco aiuta l’arbitro a rendere ancora più incandescente l’atmosfera; scivolata difensiva di un avversario che per poco non prende in pieno il Bell Cristian che con modi pacati, tipici dei Lord inglesi più educati, spara in faccia al malcapitato un “DOMAN MATTINA GO DA N’DARE A LAORARE MIIIIII!!!!!”. La partita si trascina verso la fine quando l’Atletico, dopo una insistita azione, trova la rete del pareggio. Bomber Faccin decide che è ora di giocare un po’ a calcio e prende per mano la squadra cogliendo due clamorose traverse…

La beffa finale arriva da un calcio di punizione, regalato agli avversari da un arbitro di cui parleremo in separata sede. Berto decide che un uomo in barriera basta, l’avversario calcia e il pallone, spernacchiando in faccia al Bertone nazionale, si insacca, regalando così la vittoria ai No go fià!

Capitolo arbitro: il sardo U’FISCHIONE non è in grado di gestire una partita in A1 e questo va detto e fatto capire agli organizzatori; basti solo dire che, per riprendere il presidente Baghin che starnazza la sua rabbia in panchina, attraversa il campo durante una azione di gioco senza aver avuto l’intelligenza di fermarla prima; come fai a vedere in questo modo eventuali falli o scorrettezze?? Capitolo falli; se quest’anno il regolamento applicato è quello FICG per il calcio a 11 allora è bene comunicarlo a tutti e non ai soli pochi fortuanti che già lo seguono; il contatto non è vietato o comunque non deve essere ridotto al minimo? Entrate pesanti, spinte e contrasti rudi sono stati il leit motiv della partita che in totale ha contato 18 falli complessivi nei due tempi! Insomma, non ci siamo con l’arbitro e si badi bene, non è una giustificazione per la sconfitta che comunque arriva meritata, ma il naturale sfogo quando si vedono direttori di gara così palesemente incapaci.

A nulla servono le invettive lanciate al diretto interessato che di certo non ti dirà che hai ragione, serve una azione societaria che sensibilizzi il CSAIN a non far arbitrare in A1 persone poco preparate e poco carismatiche!


BERTO: che dire, ha fatto discretamente bene, ma non si può nascondere che almeno un paio di perette si potevano evitare. In partite così tirate ed equilibrate basta un niente per soccombere…ecco, il niente di ieri sera aveva 20 cm di coda! Battezza a volte con troppa sicumera i tiri avversari, facendo venire un attacco di angina al povero Stoiko.

Voto 5: ......ARCIVESCOVO


IKO: lo sappiamo, il gioiello investito di responsabilità, paga emotivamente. Nei primi minuti è contratto e impreciso, permettendo agli avverari di pungere più del dovuto. Recupera in sicurezza, ma non è mai propositivo come al solito. Invoca il time out come un pellegrino invocherebbe l’acqua dopo giorni di cammino, ma il presidente, subdolo e diabolico non lo accontenta; “ te volevi xugare…xuga!!!”Siamo ancora lontani dal gioiello dei tempi migliori.

Voto 5:......SVALUTATION


SECCO: insolitamente iroso e nervoso, Cristian non riesce a dare sicurezza al reparto difensivo, cosa che ci si aspettava vista la sua pluriennale esperienza; si preoccupa troppo di riprendere i compagni e diventa impreciso. Le sue sortite offensive creano buone occasioni da goal, ma la particolare situazione della serata non gli permette di dare fondo alle sue doti. Si scontra verbalmente con gli avversari e questo lo rende poco lucido…che gli manchi la presenza di suo figlio Manuel a bordo campo??

Voto 5:........CHI L’HA VISTO??


NICO: il bomber è chiamato ad una pronta ripresa dopo le recenti opache prestazioni, ma soprattutto è atteso dalla immancabile cavalcatina post-partita. Parte bene, si sacrifica in attacco e anche in difesa, ma come tutti, non tiene i 50 minuti di gioco. Ha il merito di segnare un paio di pregevoli reti che tengono a galla la squadra e di colpire due traverse; se avesse iniziato un po’ prima a giocare da par suo, magari oggi commenteremmo una vittoria. Stucchevole come sempre il teatrino delle scarpe slacciate, ma comprate da Fontana Sport!

Voto 5:.......PRIMIGI PRIMI PASSI


BONNI: si ritaglia qualche minuto nel primo tempo e un miutaggio ben più ampio nel secondo tempo. Da subito un buon dinamismo alla squadra, da una sua giocata nasce un goal e altre pregevoli azioni offensive…Certo, se qualche volta tornasse anche in difesa a coprire, ne saremmo tutti contenti! Ma il ragazzo è giovane, si deve ancora fare e deve ancora entrare nei complicati schemi dell’Atletico…palla lunga a Redo che segna (??!!) No, quest’anno Redo non c’è…nuovi schemi urgono!

Voto 5:............. TORNA A CASA LESSIE


GATTO: per onestà intellettuale giudico la mia prestazione, a cui ha già peraltro contribuito la mia coscienza, in questo periodo palesemente di sinistra….

Spompato, impreciso e disordinato, se in più ci mettiamo che rimedio una ammonizione a due minuti dalla fine per non aver rispettato la distanza su un fallo laterale e che per tale fallo viene concesso un calcio di punizione che poi si trasforma nel goal vittoria degli avversari, beh allora lasciate che MI dica, in modo solenne e perentorio…SEI PROPRIO UN COGLIONE!!!

Ecco, go fatto tuto mi!!

Voto 4:...........FACT TOTUM


Pagellina anche per il presidentissimo BAGHIN, ieri sera in veste di allenatore in seconda, ma anche no!

STOIKO: tiratina d’orecchi per il presidente, non in grado di infondere nei suoi tusi lo spirito giusto per l’incontro. Distratto e svogliato, si riprende dal torpore autunnale solo per andare ad inveire inutilmente contro PIDDU’ U’FISCHIETTU’ quando invece avrebbe dovuto provvedere a chiamare i time out e a procurare, come abitualmente fa mister SILICATO, i beveroni ( chiedere a IKO che ancora oggi vaga per Marola in cerca di acqua ). Sembra preoccupato per qualche strano e misterioso motivo, continua a ricevere chiamate da un certo PIERO, sembra che abbia fatto sparire il suo pc portatile, insomma una situazione torbida, direi in TRANS….FORMAZIONE!!!

Voto 5: ..........TRANS…FORMER!!

CAMPIONATO: 4^ GIORNATA

12/11/09 ATLETICO 76 - AVM ELETTRONICA 3 – 7 (Brunelli, Bonomo, Sinicato)

Altra dura batosta per i ragazzi vicentini che si presentano in campo ancora una volta senza quella necessaria voglia di soffrire e che, nonostante un primo tempo equilibrato caratterizzato dalle solite limpide occasioni da goal sciupate, alla fine hanno dovuto soccombere malamente sotto i colpi degli avversari.

Alla luce attuale ci pare impensabile che l’Atletico possa ripercorrere la cavalcata dello scorso anno, a meno che il mister non riesca a dare una sterzata nella mentalità dei suoi ragazzi, mentre farebbe meglio a cominciare a guardare con occhi più interessati il fondo della classifica e la lotta per la salvezza che deve rimanere il primo vero obiettivo della squadra.Momento negativo o destino segnato? Ai posteri l’ardua sentenza, certo è che con lo spirito visto ieri è bene pensare che molte soddisfazioni l’Atletico non se le toglierà…..

CARTA: Riesce come può ad arginare glia attacchi avversari che a un certo punto del match si fanno insistenti, prolungati e irrefrenabili complice una disposizione difensiva molto lacunosa. Si prodiga in parate e consigli fino al totale crollo anche psicologico accompagnato da frasi del tipo “ma andate a cagare” , “arbitro, fischia la fine va la che ‘ndemo casa”. Crollo che si manifesta in maniera evidente dopo che viene sbeffeggiato da un pallonetto avversario al quale risponde dimenandosi e infuriandosi con veemenza questa volta con chiare bestemmie dirette non si sa bene a chi e non si sa bene perché. Pregevole la sua iniziativa tattica a match in corso di prendere letteralmente Iko per le “strasse” e accompagnarlo nella posizione giusta in campo dopo che i suoi inviti verbali erano caduti nel vuoto, il classico esempio di “meno pugnette, più fatti”. A parte tutto è forse l’unico che ha la mentalità giusta e la poca predisposizione a farsi umiliare.

VOTO: 7…………………….. ESEMPIO

NICO: riotornato il caso Faccin? Dove è finito lo splendido giocatore di inizio anno? Si muove senza cuore ne anima senza mai trovare la giusta posizione in campo. Mai pericoloso in zona goal ed impreciso negli appoggi ai compagni. Certo dalla sua esperienza ci si aspetta molto di più ma a questo punto bisogna cercare le vere cause di questo malessere. Molti, e probabilmente con ragione, pensano che ciò sia dovuto al rapporto incrinato con Franco e fintanto che i due non troveranno la sintonia degli anni passati sarà difficile recuperare un ragazzo che attualmente vegeta solo nell’attesa che ciò accada per trasformarsi di nuovo in un qualcosa di un po’ più degno.

VOTO: 4………………CRISALIDE

BONNI: esordio amaro per il neo acquisto atletichino che nonostante il goal non riesce ad incidere in maniera significativa nel match. Poco reattivo e poco preparato ai ritmi del calcetto attuale, il giocatore corre come un dannato per tutto il primo tempo senza mai però farlo in maniera corretta. La sua generosità podistica si trasforma ben presto in un’insufficienza respiratoria con interessamento del miocardio e per questo viene richiamato in panchina. Nel secondo è ancora più spaesato e la mancanza di ossigeno lo porta a combattere da solo a testa bassa contro una difesa ben piazzata che non riesce mai ad impensierire.

VOTO: 4……………….NOVELLINO

IKO: caricato d’importanza per l’investitura di capitano, il gioiellino non ripaga la fiducia presidenziale proponendosi in maniera non troppo convinta in campo. Si danna l’anima come al solito e come al solito mantiene con efficacia la posizione in maniera ordinata ma ha la colpa anche lui di non crederci troppo e di mollare troppo presto la presa in una partita che si poteva e si doveva riagguantare. A fine gara dichiara “il peso della fascetta è troppo per la mia giovane età”. Il presidente deluso ribatte: “Come ti ho creato, ti distruggo…..girati” e la punizione per la prova poco convincente ebbe luogo….

VOTO: 5………………..SPOLPATO

RICKY: ci si aspettava una riconferma dal talentino formato mignon e invece le troppe pressioni non hanno fatto altro che bloccarne la definitiva consacrazione. Inizia il primo tempo con buoni propositi e infatti si pensa che da lì a poco il capelluto giocatore comincerà a mettere la firma sulla vittoria atletichina e invece un paio di occasioni sciupate e un paio di ripiegamenti difensivi mancati lo portano tristemente nell’oblio di una prova opaca. Nel secondo tempo si trascina in campo senza arte ne parte anche se è chiaro che pur nella sua precarietà rimane l’unico che può essere in grado di inventarsi qualcosa. Tra una registrata al look, una sistematina ai capelli e un’occhiata fugace all’eventuale presenza di “selvaggina femminile” a bordo campo decide anche ogni tanto di giocare. A questo punto ci si chiede: Patrimonio artistico da restaurare o bella contraffazione da eliminare? Saranno le prossime gare a dirci chi è Brunelli Riccardo e se sotto quella folta chioma si nasconde ancora la voglia di stupire del passato. Certo è che anche ieri sera vince per eleganza, bella presenza e sorriso accattivante.

VOTO: 5……………………….ICONA GAY

STEFANO: anche per lui esordio senza incidere e la pesante eredità di quel numero 10 forse si fa sentire bloccandolo in ogni sua iniziativa. E’ comunque presente in campo proponendosi anche in zona offensiva con alcune interessanti conclusioni. Ma è un fuoco di paglia perché anche lui nel secondo tempo si eclissa totalmente cominciando a sbagliare passaggi e appoggi. A fine partita dichiara: “Ero contratto, d’altra parte giocare con un talismano porta sfiga del genere (maglia n°10) non è mica facile…..io ho provato a non pensarci ma sentivo di dovermi toccare le palle ogni due minuti per contrastare l’energia negativa di questa maglia”. Chissà che dalla prossima volta ci siano meno “palle” toccate e più palloni giocati….

VOTO: 4,5……………………TIMORATO

TOMMY: Sull’onda di un’aspra polemica con Manzella, reo di grave insubordinazione per aver organizzato di propria iniziativa le convocazioni, arriva a Marola carico come una molla. Tatticamente perfetto dirige con maestria la difesa e si propone spesso in avanti con convinzione. Ha il merito di procurarsi una netta occasione a tu per tu col portiere, il quale pendolo alla mano e al grido di “tira solo quando te lo diròò iiiooooo” in stile Giucas Casella ipnotizza il nostro che cade in un profondo sonno e si fa soffiare il pallone. Inscena poi un siparietto con il pessimo arbitro colpevole (oltre al fatto stesso di arbitrare..) di non aver fischiato una serie di falli clamorosi: “Ricky non protestare e stai calmo”…2 minuti dopo…”Arbitroooo Iooo Canneeeee!!” Nella ripresa è l’unico che si danna l’anima per riportare in rotta la nave,segnando un bel gol e dando l’esempio per mentalità e cattiveria agonistica che, ahimè, non viene seguito dal resto della ciurma.

VOTO: 7…………………………PREDICATORE (NEL DESERTO)

OBBLIGATO RICORDO…..VOTO: 10…… a chi non è scesa una lacrimuccia quando ha visto quel n° 10 scendere in campo? Chi non pensato per un attimo a quante soddisfazioni quel n° 10 ha dato in passato? E chi non si è indignato perché quella maglia non è stato ritirata in segno di rispetto e sentito ringraziamento verso chi non è più tra noi (calcisticamente parlando……)? Le emozioni a inizio gara sono tante, la commozione ha raggiunto livelli raguardevoli quando Iko, capitano dell’atletico, ha posato quella corona di crisantemi a bordo campo dove soleva restare durante le partite il nostro ex n° 10 e quando una fila interminabile di bambini vestiti di bianco ognuno con una candela in mano ha fatto il giro di campo, nessuno ha potuto esentarsi dal partecipare ad un lungo e sentito applauso interrotto solo dalla voce strozzata di chi ha voluto partecipare con una frase al cordoglio unanime:

Carta: “il momento più bello era quando decideva di non scendere in campo….”

Tommy: “Lui dava fiducia a tutta la squadra perché nessuno si sentiva inferiore a lui…”

Ivi: “Era un ragazzo fortunato….”

Franco: “Forse si poteva fare qualcosa di più per lui, intervenire prima…..ma…..anche no”

Manzo: “Bisognerebbe comunque mantenere la tradizione delle cene…..”

Nico: “E Desso i schei a chi ghe i demo?”

Iko: “…..(silenzio)…..(silenzio)…..(silenzio)” (non commenta)

CAMPIONATO: 2^ GIORNATA

02/11/09 ATLETICO 76 – CONCHIGLIA D’ORO 3 – 6 (Sinicato 3)


Nella fredda e tempestosa serata del 2 novembre, l’Atletico da buona squadra legata ai dettami della Chiesa qual è, fa una degna rappresentazione della giornata di commemorazione dei defunti presentandosi in campo letteralmente con una “squadra di morti”.

Il primo tempo vede una squadra ordinata e ben disposta che si difende con efficacia per ripartire in maniera pungente e con azioni corali che portano solo però a dei grossolani errori sottoporta. Così da un primo tempo che poteva finire tranquillamente 4 a 0 si passa ad un inizio di secondo tempo che vede un’involuzione generale nell’atletico portandolo a subire un 1-2-3 repentino degli ospiti. Da qui in poi, sebbene il recupero che porta l’atletico sul 3 a 3 prende il sopravvento il caos generale, l’atletico diventa una “torre di babele” dove ognuno “combatte” da solo contro un nemico che nemmeno più riconosce, dove in campo ci sono più “spettatori” che giocatori. Degna conclusione? Due, e dico due, potenziali tiri liberi buttati nel cesso con tanto di tirata di sciacquone….si perché a noi i tiri liberi non servono!!!!

BERTO: dopo l’ultima prova sconcertante in allenamento aveva tutti gli occhi puntati addosso. C’era chi meditava la sua eliminazione fisica, chi premeva per simulare un finto incidente stradale che non gli permettesse di arrivare in loco e chi addirittura aveva ventilato l’ipotesi di un sequestro di persona prendendo contatti con l’anonima sarda però fuori mercato per le semivuote tasche presidenziali. Sta di fatto che è sceso in campo confermando la sua personalissima regola di essere un portiere degno di tale nome una volta ogni 15 giorni. Si esalta in plastiche torsioni, tecnici tuffi e uscite kamikaze efficaci anche se non sempre corporalmente fluide, diciamo un po’ gattonate tanto per intenderci……..in mezzo a cotanta maestria però non si può non notare ciò che rimane (e forse rimarrà nei secoli e nei secoli) il suo vero tallone d’achille: i rinvii, di piede o di mano indifferentemente.

VOTO: 6………………RAGGIANTE

PIGA: non è ancora chiaro se la new entry riuscirà a porre delle pezze nella difesa atletichina ma ciò che è lampante è che sicuramente sarà in grado di fare gli avversari pezzati se ce ne fosse bisogno. Nonostante la sconfitta comunque il suo esordio è sicuramente positivo per il necessario contributo che da alla fase difensiva e per l’impegno costante che mette in campo e sebbene la dislocazione geografica del Palalago non gli risulta ancora molto chiara (pare che abbia girato un’ora per tutto l’hinterland prima di trovare il campo di gioco arrivando anche a toccare località quali Sarmeola, Rubano, Grantorto, Grantortin fino a lambire la terra di Veggiano) è certo che questo uomo sarà di sicuro protagonista delle intense notti “marolesi”…..nel bene o nel male.

VOTO: 6………………………..BATTEZZATO

IKO: la sua diligenza tattica è oramai storia arcinota e le sue poche sfuriate offensive lo sono altrettanto e come da progetto ciò si è verificato anche ieri sera. Ottima spalla difensiva per il suo mister, nonché leader, nonché esempio, nonché obiettivo (…e si potrebbe continuare per ore ed ore), riesce anche a pungere in zona offensiva senza però avere la convinzione e la cattiveria giusta per cazzarla dentro quella stracazzo di palla…ecchecazzo!!!!! E’ bravo anche nel contenere i folletti-gemellini avversari che corrono come schegge impazzite rimbalzando indiavolati da un lato all’altro del campo mentre egli, tra una rincorsa e l’altra, mastica amaro vedendo tanta beata gioventù che lasciò il suo corpo un giorno di tanti anni fa. Un giorno era il Gioiellino di Bari Vecchia ora è solo……

VOTO: 6………..UN VECCHIO GIOIELLINO DI BARI

FRANCO: gioca da far suo con la solita attenzione tattica ai movimenti ma anche la sua proverbiale Ordinata indole viene spazzata via dal marasma generale nel quale il Gatto si trova suo malgrado inserito. Vive sull’onda dell’emozione quando nell’unica sortita offensiva si libera con scatto felino (Embè…) facendo una finta di corpo alla “Come on let’s Twist Again” che lascia basito avversario compagni e pubblico per poi vanificare tutto con una ciabattata che si spegne a fondo campo dopo un paio di minuti di lenti rotolamenti della palla. Forse messo troppo presto alla gogna dal suo mister reo di non avergli dato il minutaggio necessario per esprimersi al meglio (…e me ne pento e me ne dolgo!!!!!), il Gatto accetta tale decisione con pacatezza esprimendo con franchezza (Embè…) il suo “Miao” di disappunto.

VOTO: 5………….PRESUNTO INNOCENTE

CHRISTIAN: parte tutto bello e pimpante che sembra un furetto appena liberato dalle torture di sadici bracconieri e macina km sulla fascia sinistra saltando avversari come birilli per poi però perdersi sul più bello, Slalomizza alla Alberto Tomba senza però mai giungere al traguardo. Per un po’ si danna l’anima alla ricerca di concretezza senza riuscirci per poi quindi cadere nello sconforto e nel nervosismo che gli fanno perdere la lucidità necessaria per essere decisivo. Tra una filastrocca di bestemmie che finisce in “Can” e un solfeggio di ingiurie che finiscono “Boia”, guadagna mestamente la panchina con un invito generale che sa più di provocazione: “’ndasì in figa valà!!!”

VOTO: 5,5………………………POETICO

NICO: se qualcuno di voi si dovesse chiedere com’è passare dalle stelle alle stalle beh, si rivolga pure a Nico che dopo la favolosa prestazione della prima giornata si ritrova sprofondato in una prova come dire…..incolore……ma che dico incolore, un colore ce l’ha benissimo, il marrone….insomma una bella partita di merda. Mai una volta riesce a saltare il corpulento avversario che sicuramente non fa della velocità la sua arma migliore e inoltre fallisce facili occasioni servitegli sul piatto d’argento dal compagno di merende Secco. Impalpabile e praticamente assente se non quando si guadagna un tiro libero che pensa bene di gettare alle ortiche con una non motivata battuta veloce che ha l’unico effetto di spegnersi in fallo laterale. Tutto ciò viene eseguito nonostante un coro all’unisono si muoveva dalla panchina: “Noooooo, Nooooo Nico non farlo!!! Perché….perchè…Perchèèèèèèèèè….”. Con questa scellerata azione attira le ire dei compagni tutti che con le mani nei capelli lo apostrofano malamente nei più svariati modi attirando su di se una moltitudine infinita di bestemmie tanto che le forze del male si riuniscono su di lui evocandolo come il nuovo:

VOTO: 4……………..ANTICRISTO

MANZO: poteva essere la sua occasione di riscatto, le premesse erano ottimali: avversario modesto, condizioni atmosferiche adatte a lui, fascia di capitano in segno di fiducia e caloroso sostegno del pubblico presente. E invece quella che poteva e doveva diventare una festa si è trasformata in tragedia con un Manzella irriconoscibile sotto il profilo tecnico e anche sotto il profilo caratteriale.

Un Re senza regno, un pescatore senza barca, un cane senza padrone, un wurstel senza senape…..questo era quello che Manzo rappresentava in campo. Si scioglie come neve al sole non appena il match diventa infuocato e il suo sguardo perso nel vuoto fa capire che difficilmente prima del fischio finale riuscirà a trovare la retta via. Vaga senza meta alla ricerca di un barlume di lucidità che neppure il santo a cui è devotissimo, S.Antonio (e il suo fuoco), riesce a dargli. Si innervosisce oltremodo nel finale litigando a destra e a manca per futili motivi forse per colpa di quel presunto Franciacorta da lui stesso presentato alla cena societaria che gli batte ancora in testa. A fine partita gli viene più volte rinfacciato di aver giocato male e che soprattutto il vino sopraccitato trattasi inequivocabilmente dello scadentissimo “Frizzantino Zonin”.

VOTO: 4………………….AVVINNAZZATO

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