Ebbene si, carissimi Compagni, nonostante tutto e soprattutto nonostante Jesolo, lo spettacolo deve andare avanti. Certo non abbiamo ben impressionato, certo non ci siamo contraddistinti per impegno serietà e professionalità, certo che anche tecnicamente e tatticamente non abbiamo eccelso ma le qualità umane cari compagni, le qualità vere noi ce le abbiamo eccome!!!! Forza, ditemi quale squadra ha avuto il coraggio di contraddistinguersi dalla massa e alloggiare a Parco capraro (l’unico campeggio di Jesolo che è più vicino ai monti che al mare)? Quale squadra è riuscita a presentarsi in clamoroso ritardo ad una partita perdendola virtualmente a tavolino nonostante un largo anticipo e il possesso di un superaccessoriato navigatore satellitare dalla dubbia provenienza taiwanese? Quali giocatori hanno fatto largo consumo di Taurina (sottomarca della Red Bull proibita in tutta la UE)?

Queste, cari compagni, non sono mica cose da niente sapete. Queste sono cose che formano, che forgiano il carattere, che fanno diventare uomini…….. e che importa se in campo siamo stati quello che siamo stati perché la vita è fuori da quel maledetto rettangolo verde di gioco, la vita è la strada e noi ci siamo, compagni, sulla strada……..sulla lunga strada del tramonto!!!!

PAGELLE FASI REGIONALI JESOLO 2007

CARTA EMILIANO: finalmente si è potuto ammirarlo nella doppia veste di portiere e giocatore, ruoli diversi ma con un comun denominatore: spaccacazzi come al solito!!!! Ecco un chiaro esempio di abuso di Taurina che porta alla follia più totale. L’epilogo della sua pazzia (che stava diventando drammatico) si ha nella seconda partita del venerdì sera quando accecato da una rabbia insana e delirante, esplode in epiteti ripetuti contro i suoi compagni rei di avergli solamente indicato la di lui fascia di competenza. Queste le sue parole: “ Ohhhhhhhhh bastaaaaaaa ehhhhhh!! Mi sono rotto il cazzo. Tutti che parlano, e Ciuto va a destra e Ciuto va a sinistra e Ciuto di qua e Ciuto di la…………io mi chiamo Emi cazzooooooo”. Questo comunque è nulla se si pensa che alla fine di tutto ha detto “Basta basta, Stojko entra”. Se non è pazzia questa!!!
A livello tecnico è più che buona la sua prestazione da portiere e anche da giocatore ha i suoi picchi alti (vedi prima gara) con altri un po’ meno alti (vedi sopra). Si caratterizza per il suo saltarellare continuo, mai domo, sempre alla ricerca dell’occasione giusta. Grande assist man nel goal da corner, evento insperato per l’atletico. Un’ora dopo è lì che balzella tra i pali senza problemi
VOTO: 6,5……….TRANSGENICO

GATTO FRANCO: Qualcuno sostiene di averlo rivisto la domenica sera stessa ancora a Parco capraro guidare il trenino giallo dei desideri coinvolgendo i bambini teteschi al ritmo di
“ O’ Tannenbaum” in cambio di una fornitura così composta: tre panini al salame, due alla mortacchia, due coni gelato bigusto e una bottiglia di morlacco. Certo è che il Gatto in campo si è visto poco e senza gran voglia ma il sorriso sulle labbra non gli mancava mai, nemmeno quando Sor Soncin gli ha spiattellato davanti il conto: “ Sinquanta euro a mi che non me piase gnanca el pesse…..se lo sa la Chiara el pessato me lo taja” ovviamente il tutto concluso da una perentoria bestemmia. A parte tutto si può sicuramente dire che l’aria di mare non lo ha stravolto anche perché lui, la sua buona dose di aria nostrana, se l’è portata via da casa facendola peraltro assaporare ai più.
VOTO: 4…………..AEROFAGO

ROSSETTO MATTEO: Si presenta a Jesolo giusto giusto per perdere la partita a tavolino quasi a dimostrazione che porta appena appena un po’ de sfiga. Ma ciò non lo fa perder d’animo. Nonostante ciò non si perde d’animo e al rientro al campo base opta per l’opzione piscina sfoderando un costumino bandierato cubano che poco lascia all’immaginazione. Sta di fatto che casualmente una delegata opes passava di lì. Ovviamente come si ben sa la paja vixin ae fiame la ciapa fogo quindi è facile immaginare cosa ne sia scaturito…….Per quel che riguarda il costume l’unico reperto ritrovato è stato un pezzetto di stoffa blu che l’ariete ha gelosamente portato a casa.
Le prestazioni calcistiche sono state incolore come quelle di uno che parte alla mattina per tornare alla sera.
VOTO: 5……………DEPRESSO

FACCIN NICOLA: Nonostante i stretti collegamenti telefonici con il cognato Gatto, il buon Faccin riesce a perdersi tre partite su cinque quando sembrava che dovesse giocarle tutte. Si presenta infatti sabato alle 16.00 alla reception del parco capraro cosìdicendo:

Nico:“Bojorno signora, eh eh eh….mi sercavo i tusi”
Reception:“Scusi, prego, non capisco”
Nico:“ I tttttuuuussssiiii….dovaria essere sette otto tusi del calcio più un …..madonna come se ciamelo,no sambeo, na specie de ciucco…..ah sì un bardotto.Sette tusi pù un bardotto”
Reception: “Ahhh ora ho capito, il bardotto. Si si, sono qui, li trova al caravan 10 e 11”

Sta di fatto che Nicola si presenta con amico al seguito che stando alle sue parole fungerà da manager per lui e Franco nella delicata trasferta jesolana. Per quel che riguarda l’aspetto prettamente agonistico Nico dimostra di aver ben assimilato gli schemi sfornando due mezze prestazioni molto positive per impegno e gioco espresso.
VOTO: 6…………..BRAVO TUSO

SPINATO STEFANO: Per la serie Capitani Coraggiosi: chi è l’unico che può svegliarsi alle 4.30 di sabato mattina per arrivare a Jesolo? E chi è l’unico che può ripartire per tornare a casa la stessa sera a mezzanotte dopo un cena imponente di pesce con 2 litri di prosecco in corpo? Ma soprattutto chi è l’unico cha ha i murari che gli vanno a casa la Domenica mattina? Solo il nostro glorioso capitan Spinato. Unico giocatore Opes ad aver già ricevuto il Tfr e unico giocatore al quale il compagno Manzella si è rifiutato di fare un’assicurazione sulla vita per rischio troppo alto.
In campo lo si ricorda oltre che per due tre svarioni, per il bel goal in perfetta coordinazione che gli ha valso il premio Senilità dell’opes.
VOTO: 5,5 ESEMPLARE (x L’attaccamento ai colori sociali)

REDI MATTEO: E’ il classico ultimo arrivato. Arriva mentre la squadra è impegnata in campo così gli tocca aspettare un paio d’ore all’ingresso del campo base e non appena incontra il resto della squadra chiede con insistenza “Che ora se va a magnare stasera?” senza preoccuparsi minimamente che ci sarebbe una partita da fare. A chi gli chiede come è andato il viaggio risponde “Bene…..ma quando ‘ndemo a magnare?” , a chi gli chiede notizie della figlioletta neonata dice “Tutto Bene…..ma quando ‘ndemo a magnare?” e alle prime due gocce di pioggia dopo essersi tolto la maglietta da calcio sostiene con decisione “Bene…..desso podemo ma quando ‘ndemo a magnare?” . Nonostante la poca voglia e la gran fame, Redo entra in campo e come al solito cazza dentro due goal quali solo lui sa fare.
VOTO: 6…………FAMELICO

ZERBATO FEDERICO: Il gioiello di bari vecchia si presenta a Jesolo con le migliori intenzioni: vincere il premio “miglior giovane” ma l’inizio non è certo promettente se si pensa che assalta letteralmente il bar del campeggio razziando nell’ordine: tre lions, tre kit kat, due raiders, due bounty, un ciocorì, un paio di girelle, sette-otto tegolini, cinque barrette milka e altra minutaglia varia. Evidentemente necessitava di un po’ di zuccheri……ma intanto alla partita della sera ecco il gioiello che da distanza assiderale infila il portiere avversario con un gran bel goal.
Il sabato il gioiello ha deciso così di concedersi un po’ di meritato riposo in piscina noncurante del sole che già forte si alzava in cielo. Vedendolo tornare in molti già rivedevano la scena di tre anni fa quando il gioiello fu vittima di una grave insolazione che gli procurò un’irrecuperabile crisi cognitiva. Il suo volto paonazzo faceva temere il peggio e il consulto del medico non lasciò spiragli: “Non può giocare!!!” ma il gioiello incurante del pericolo ha gettato il cuore oltre l’ostacolo (…lo sta ancora cercando) e si è presentato in campo. Ecco, forse in quella partita era meglio ascoltare il medico…..Il meglio di lui però lo ha dato durante l’ultima partita quando a suon di prosecchi si è goduto con il mister la partita dalla tribuna.
VOTO: 5,5…………………….SOLARE

MANZELLA MARCO: L’uomo chiamato pallone si presenta alla trasferta jesolana in sella del suo scooter senza farsi intimorire dai previsti temporali che si aggirano cupi nella laguna veneta. Arriva con un unico zainetto dove ci sono sulle venticinque bottigliette di taurina da spacciare. E’ infatti stato più volte visto al Play village accostarsi a giocatori di tutte le squadre per provare a vendere la tanto ricercata merce ed è stato anche visto il venerdì notte alle tre all’uscita di noti locali per giovani per lo stesso motivo. Non contento ha subito anche altre varie denunce tra le quali schiamazzi notturni e colto in flagrante mentre leccava la finestra di un caravan dove un’ignota coppia stava consumando un rapporto orale. Ha il gran merito però di eccellere nell’organizzazione della serata donando a tutta la squadra le libagioni ittiche che solo la Gastronomia Socin sa fare e meno importante ma pur sempre degna di nota quella di regalare a tutti la maglia di rappresentanza. tranne che a Berto al quale al posto della maglia toccherà, controvoglia, la bandiera.
In campo resta comunque uno stacanovista come pochi che gioca tanto e poco si risparmia rimanendo uno dei tasselli sui quali il mister intende costruire la nuova squadra.
VOTO: 6,5………………TAURINICO

BERTO: A furor di popolo il Bertone nazionale si presenta a Jesolo come uomo simbolo di una squadra sorniona….quasi soporifera. Raggiante come pochi salta in auto, il tempo di arrivare a Grisignano dove c’è un piccolo rallentamento e la festa stava per essere rovinata se si pensa che per poco più di venti centimetri il Bertone non mi sperona la macchina presidenziale facendo tra l’altro drizzare le antenne al quasi addormentato Iko. Ma questi sono dettagli……
In campo è tutta un’altra cosa. Un Berto così non si era mai visto, efficace e attivo, un vero paratutto sebbene si faccia sorprendere da un pacifico retropassaggio del suo mister.
E se si tiene conto pure che nemmeno dopo le otto di sera il ragazzo è crollato, tutto ciò ha dell’incredibile…….Fa temere a tutti comunque il peggio quando sabato sera viene trovato seduto fuori dal suo caravan solo soletto che con voce delirante richiama, o almeno cerca di farlo, l’attenzione di tre povere sventurate donzelle quindicenni la cui unica colpa è quella di trovarsi a pochi passi da lui. “Ragaaaazzeeee, sono il lupo cattivo…..gnam gnam gnam” “Ragaaaaazzeeee date fuoco alla mia clava”.
VOTO: 6,5…………………..SORNIONE INVASATO

BAGHIN SIMONE: Si potrebbe parlare ore di colui, il quale, ha dato anima e core per questa società, di colui che ha sputato sangue per far ottenere all’atletico la rispettabilità che meritava. Ma se questo personaggio poi mi si presenta a Jesolo con la Tamarra (Honda) che posso dire io? E se lo stesso poi si vanta di portarci in giro grazie ad un navigatore dalla dubbia provenienza ma dalla sicura inattendibilità specializzato solo nel trovare strade chiuse, cosa cazzo posso dire io? Parliamo dei valori in campo mi direte. Ok, benissimo, parliamone: (silenzio). Ed ora cosa altro possiamo dire? Possiamo per esempio dire che Stojko è ormai una vera e propria istituzione nel panorama dilettantistico del calcetto, l’uomo dalle mille risorse, colui che quando è chiamato a correre (forse è meglio dire galoppare) lo fa senza problemi. Alla sera quando pioveva a dirotto mentre tutti già erano pronti ad andarsene per la pioggia, lui ha preso la squadra e l’ha portata per mano ad un pareggio ricco di soddisfazioni. La cosa comunque che più rimarrà impressa nella mia memoria di Stojko sono sicuramente quelle due forme di vezzena invecchiato che tiene al posto dei piedi e che,s e ci penso, ancora aleggiano sotto le mie narici. Profumi d’estate……..

VOTO: 9 per la simpatia – 4 calcisticamente parlando………..CASEARIO


Nome

Christian

Cognome

Contigiani

Ruolo

Laterale

N° di maglia

6

Sponsorizzato da

Prenatal e Chicco

Soprannome

Il Conte

Nome da battaglia

Father Fucker

Dice di lui stesso

Elegante, preciso, responsabile

Dicono di lui

Assente, si sa che c’è ma non si sa se viene (…..neanca gavesse do fioi)

Il suo motto è

Due è meglio che uno

Cosa cambierebbe dell’Atletico

Gli orari delle partite, distanziandoli dalle poppate

Cosa lo stimola

Le introspezioni interiori di Ivi

Cosa ama fare

Allattare con il seno finto

Il suo sogno nel cassetto

Fare un’altra coppia di gemelli

I suoi compagni lo definiscono così:

Tommy

NOBILE

Stojko

CONTE SAPONETTA

Iko

DISPONIBILE

Manzo

ASSENTE

Redo

Mimmo

IL SIGNORE

Ivi

UOMO FANTASMA

Nico

CONTE

Matteo

THE FAMILY MAN

Franco

COMPAGNO DI MERENDE-sereno e tranquillo con sempre il sorriso sulle labbra

Berto

ASSIDUO

Ciuto

PRINCIPE

Stefano

RICHARD


BIONDO

Nessuno dimentica il momento in cui questo giocatore si è presentato alla corte dell’atletico strabiliando tutti. Aveva tutte le carte in regola per fare bene: fisico, impostazione tecnico-tattica, giocate imprevedibili, giovane età e molto altro ancora. Invece si è perso nel cammino che lo stava portando al successo, forse per il troppo stress che diventare il n° 1 al mondo comporta, o forse perché in realtà la sua dimensione reale esula dall’essere considerato simbolo di un mondo che probabilmente non più gli appartiene per questa sorta di omologazione che la natura umana con tanta insistenza propone lasciando spazio ad una società dell’Apparire più che dell’Essere. Lui, effettivamente coerente con ciò che ha sempre sostenuto, ha preso la sua anima e l’ha consegnata al Presidente dicendogli “Questa è la mia essenza, è pura e vorrei rimanesse tale….fanne buon uso” dimostrando con fermezza la sua contrarietà alla mercificazione della sua immagine a scopo di lucro.

Un applauso per lui e per la sua spiccata moralità è d’obbligo ma forse il ragazzo non si rende conto che ne dalla sua immagine ne dalle sue prestazioni in campo, la società avrebbe potuto guadagnarci nemmeno un soldo bucato.

E’ per questo forse che l’atleta, sventolando scuse su scuse che si dimostrarono ben presto solamente delle fandonie, ha cominciato sempre più a latitare fino a darsi alla macchia.

Di lui ora solo pochi sbiaditi ricordi e un dubbio ricorrente: Trivela o Bidone d’oro?

Si rivede per noi SCALCO ENRICO

RICKY

Ha iniziato la sua carriera nell’atletico con una bella spada di Damocle sulla testa e senza fare tanti voli pindarici ha finito per ritrovarsi in un girone dantesco . Una volta capito dove stava il Vaso di pandora, con fare macchiavellico non si è comunque perso d’animo convinto che nessuno avrebbe potuto colpire il suo tallone d’Achille, quindi si è rimboccato le maniche riavvolgendo il filo di Arianna e intraprendendo una vera e propria Odissea nel mondo del calcetto per poi silenziosamente insinuarsi in esso come un vero e proprio Cavallo di Troia. Non si è spaventato davanti alla linea Maginot degli avversari e sebbene ogni tanto avvolto da un pessimismo leopardiano ha combattuto alla ricerca dell’Eldorado, ricerca dura che l’ha portato ad andare a Canossa in più di un’occasione. Le sue rivincite se l’è di certo prese anche se non ha potuto non constatare che le sue erano delle vittorie di Pirro e così ha deciso di ritornare mestamente con le pive nel sacco con i suoi compagni di merende a menare il can per l’aia.

E’ qui con noi altezzosamente BRUNELLI RICCARDO




Nome

Matteo

Cognome

Redi

Ruolo

Centrale offensivo

N° di maglia

18

Sponsorizzato da

TermoRedi: un convettore a tutte le ore!

Soprannome

Redo

Nome da battaglia

Il Bocia assassino

Dice di lui stesso

Agile, versatile con un gran senso del goal

Dicono di lui

Uomo d’area, gran realizzatore ma…….sbaia de chei goal ragassi!!!

Il suo motto è

De goal ne fasso sei, se me promettì uno speo de osei

Cosa cambierebbe dell’Atletico

Gli allenamenti: da abolire!!

Cosa lo stimola

La minestra alla sera

Cosa ama fare

Farsi frustare con la lana de vero

Il suo sogno nel cassetto

Diventare capitano della nazionale calcio idraulici

I suoi compagni lo definiscono così:

Tommy

CONDOR PANCIUTO

Stojko

EL GORDITO

Iko

AGILE

Manzo

SPAESATO

Mimmo

REDO

Ivi

GIMLI (nano del signore degli anelli)

Nico

EL GORDO

Matteo

L’UOMO CANNONE (riferito al tiro)

Franco

PIEDI DI FATA-piacevole ri-scoperta, promettente

Berto

CECCHINO

Ciuto

BOCIA

Stefano

CHILI (peppers)



Nome

Tommaso

Cognome

Sinicato

Ruolo

Centrale difensivo - laterale

N° di maglia

14

Sponsorizzato da

AAPB (Associazione Allenatori per la Protezione dei Bardotti)

Soprannome

Tommy

Nome da battaglia

The Big Stratega

Dice di lui stesso

Abile uomo di calcio, bravo nel farlo e nel predicarlo

Dicono di lui

Esempio da seguire, mentore calcistico, un vero Guru del pallone

Il suo motto è

Più Più, Meno Meno

Cosa cambierebbe dell’Atletico

Una decina di giocatori

Cosa lo stimola

Essere sulla cresta dell’onda nonostante il misero materiale umano a disposizione

Cosa ama fare

Far cadere la saponetta in doccia con Stojko

Il suo sogno nel cassetto

Che anche a Stojko gli cada ogni tanto la saponetta in doccia

I suoi compagni lo definiscono così:

Mimmo

NO GLOBAL

Stojko

TROZZA DEI DESIDERI

Iko

FUNZIONALE

Manzo

FONDAMENTALE

Redo

……se il Presidente è una merdaccia…..

Ivi

L’INNOMINATO (Rompicojoni)

Nico

MISTER

Matteo

LUI

Franco

IL MISTER-la spalla con cui tirar fuori il lato comico da ogni situazione, equilibrato

Berto

RIGOROSO

Ciuto

SILICATO

Stefano

CIENFUEGOS – eroe silenzioso rivoluzione cubana

SPINA

E’ stato studiato in tutti i modi senza che nessuno sia in realtà riuscito a dare una risposta a tanta longevità ma pare che finalmente sia arrivato anche per lui il giorno di dire basta. Ci ha provato anche quest’anno ma alla fine nei tabellini il suo nome risulterà solo per la somma versata nelle casse dell’atletico che per il minutaggio di gara visto che questo è a tutt’oggi ancora fermo a zero.

Bisogna però ammettere che quella fascia da capitano non sta bene a nessuno come sta a lui che in tutti questi anni si è caricato sulle spalle tutti i problemi dei suoi compagni risultando un perfetto uomo-spogliatoio e di contro un meno perfetto uomo-campo.

Neppure il chilometraggio inusuale per un calciatore amatoriale ha saputo far cedere il nostro glorioso dal suo impegno visto che nemmeno la peggiore condizione climatica gli ha mai fatto abbandonare la causa dell’atletico. Peccato essere qui oggi a dipendere dalla burocrazia che per evidenti limiti fisici raggiunti e superati non gli permette neppure di giocare la sua partita d’addio.

La Giustizia Sportiva ha infatti imposto alla Società Atletico 76 con obbligo di osservanza immediata l’impossibilità di schierare detto giocatore appellandosi costui non rientra più nei limiti di nessuna assicurazione contro gli infortuni. Se a questo aggiungiamo poi che gli sono state pure ritirate sempre per i soliti limiti di età: patente di guida, passaporto, licenza di caccia e pesca, Agip Card e Sisa fidelity card….possiamo ben pensare che ciò che era non sarà e se sarà chi lo sa…

Si affligge per noi SPINATO STEFANO





Nome

Stefano

Cognome

Spinato

Ruolo

Jolly

N° di maglia

13

Sponsorizzato da

Gruppo ANNI D’ARGENTO

Soprannome

Spina

Nome da battaglia

Polmone d’acciaio (…bucato)

Dice di lui stesso

Competitivo, do il massimo sempre e comunque

Dicono di lui

Non vuole capire che con Stojko si può anche vincere, con lui forse no

Il suo motto è

Barcollo ma non mollo

Cosa cambierebbe dell’Atletico

Il nome, per lui sarebbe più adatto Atletico 69

Cosa lo stimola

Misurarsi con i giovanotti

Cosa ama fare

Fare gare di resistenza con il suo setter

Il suo sogno nel cassetto

Vincere una partita giocando con Stojko

I suoi compagni lo definiscono così:

Tommy

STANTUFFO e PERDENTE

Stojko

UNDERTAKER

Iko

AFFIDABILE

Manzo

ACCOMODANTE

Redo

HIGHLANDER

Ivi

TRENINO

Nico

NONNO

Matteo

L’UOMO CHE VENIVA DA LONTANO

Franco

IL CAPITANO-il più maturo e non solo per questioni anagrafiche

Berto

INSTANCABILE

Ciuto

CAPITANO

Mimmo

SPINELLO

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