Campionato: 7^ giornata

04/12/08 ATLETICO 76 - DRUNKEN TEAM 5 – 0 (Redi 3, Manzella 2)


Schiacciante vittoria dell’Atletico contro un avversario modesto che mai ha impensierito veramente la compagine grigiazzurra. Nonostante le numero defezioni dovute ad infortuni vari, l’atletico riesce a schierare una squadra competitiva potendo contare anche sul fondamentale apporto del suo mister-giocatore recuperato in extremis e degno di una lode particolare per la presenza costante, l’abnegazione e la volontà di sostenere il peso della società sulle sue uniche spalle, visto che chi preposto a questo diciamo è diventato un po’ “uccel di bosco” limitandosi a sparute apparizioni nelle quali non fa altro che passare maggior parte del tempo al telefono con una fantomatica Luana, nota casalinga inquieta di Rovigo……….

IVI: ancora una volta è lui a dirigere la difesa in modo autoritario e lo fa bene, poco preoccupato delle incursioni avversarie che stentano a presentarsi e così per ravvivare un po’ il gioco si inventa due passaggi-siluri in direzione del compagno Manzo il quale sul secondo, per non rimetterci la faccia, è costretto a bloccarlo con la mano. Cartello giallo per Manzo e Ivi che se la ride….Nel secondo tempo poi si “inventa” un infortunio lasciando il campo inverosimilmente dolorante “….ho male qui….e qui….e qui….e qui…”.

VOTO: 6…………

FRANCO: si conferma ancora una volta come ottimo “tappabuchi” difensivo andando a coprire le falle aperte dai compagni non sempre con risultati ottimali ma sempre e comunque con le migliori intenzioni. Sfiora il goal in un paio di occasioni ma le sciupa negandosi la gioia di poter esultare con pugno sinistro chiuso davanti al presidente.

VOTO: 6………GREGARIO

MANZO: partenza al rallentatore per il senatore manzella che pare non aver troppo gradito la scelta di non schierarlo come capitano. Bofonchiando e brontolando scende in campo un po’ perplesso sulla posizione da tenere ma ravvivandosi sempre più e andando a marcare con una doppietta frutto della sua dedizione…..e anche della statistica: ogni dieci goal sbagliati, due ne entrano, lo dicono i numeri.

VOTO: 7…………………….EMPIRICO

REDO: tripletta del bomberino e tutti a casa. Come oramai consuetudine il bomber in miniatura di casa atletico dimostra la sua rapacità in zona goal ma per non essere troppo monotono decide anche lui di partecipare a inizio gara insieme a Manzo al “sbaglia tu che sbaglio anch’io”. Il suo compito comunque lo assicura sempre e comunque a suon di realizzazioni, suo pane quotidiano e necessari all’atletico dopo l’infortunio grave gravissimo….macchè dico gravissimo………irreversibile dell’ormai ex talentuoso Baghin.

VOTO: 7…………GINGILLINO

CARTA: si ritrova catapultato in una realtà per lui inusuale, quella di giocatore, nella quale riesce a calarsi perfettamente partecipando attivamente a tutte le manovre offensive e saltellando trotterellante per tutto il campo con una freschezza atletica insolita per i suoi compagni. Il suo volto sognante rende ben chiaro la sua gioia nel poter svolazzare lontano dalle “catene” del grigiore di quella porta da difendere.

VOTO: 7………..FRINGUELLO

BERTACCO: praticamente inoperoso per gran parte del match dove si limita a incantare il pubblico solo con un paio di uscite alte alla “rabbrividiamo” e un paio di basse dove si esibisce nella sua tecnica più raffinata: il portiere-cimice a pancia in su, dove facendo perno sulla schiena rotea prima in senso orario e poi in senso antiorario per una sequenza interminabile di minuti (considerato che nel frattempo era in corso anche il time out). Ha però il gran pregio di entrare a pieno titolo nella Storia dell’atletico permettendo alla squadra per la prima volta dalla sua nascita di finire la partita senza goal subiti……grazie soprattutto al sontuoso colpo di reni nel finale.

IL MIGLIORE VOTO: 9…………………..ICONA

TOMMY: Giunge al Palalago quasi per onor di firma, con l’intento di stare vicino ai “tusi” in un momento di particolare emergenza. Il ginocchio malandato non sembra ancora al 100% e conscio dei propri limiti attuali fa un bagno d’umiltà, si cosparge il capo di cenere (chiedendo anche di essere frustato a cinghiate come piace a lui nei momenti sadomaso col Presidente) e si accomoda in panchina impartendo consigli e indicazioni che la squadra giustamente non segue.

Nella ripresa a risultato già ampiamente acquisito sente che anche lui deve dare il suo contributo, si lascia inebriare dal richiamo del campo, si sente spinto dal senso di sfida, dal suo orgoglio e soprattutto dalla ingombrante, maleodorante e pesante presenza al suo fianco del Presidente Baghin. Il ragazzo inizia in sordina facendo credere di essere zoppo (e stolto) ma piano piano la gamba si scalda, il movimento diventa regolare, la corsa si fa imperiosa,la rabbia latente esplode e gli avversari terrorizzati da quello sguardo assatanato esclamano “E’ il diavolo in persona!! Come si fa a sparare al diavolo... e se sbagli???”

VOTO: 6 +……………………………….KAISER SOZE

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