Campionato: 8^ giornata

11.12.08 - Atletico 76 – Panarea Villaggio C5 4-3 (Sinicato, Redi 2 Manzella)

Ad aprire i quotidiani al giorno d’oggi c’è da mettersi le mani nei capelli; crisi economica dilagante, mercati instabili, posti di lavoro che si volatilizzano, violenza urbana, spreco pubblico e, giusto per non farci mancare niente clima avverso. E allora noi, paladini dell’ottimismo e difensori dell’ happy end, oggi vogliamo raccontarvi una di quelle storie da tramandare di padre in figlio, da raccontare nelle fredde sere invernali ai bimbi che non vogliono dormire….vi vogliamo raccontare una storia di eroi, o più semplicemente una storia di uomini capaci, nelle avversità della vita, di gettare il cuore oltre l’ostacolo in nome di ideali che si chiamano orgoglio e onore!

Già pesantemente segnata da assenze e infortuni eccellenti, Presidente ci manchi, l’Atletico si trova a dover affrontare una squadra giovane e pimpante, a pari punti in classifica.

Prima dell’incontro si svolge una piccola festiggiola in onore del vecchio Manzo, che una fredda notte di 37 anni fa, squarciava il tranquillo silenzio della sala parto con il suo già promettente vocione. Pare che egli nascendo non abbia pianto, ma sollecitato dall’ostetrica abbia in realtà sfoderato una potente risata terminata con la sua immancabile…”….camadò…chea roja….!!!!”

Al fischio d’inizio il quintetto base è composto da Ciuto, a difesa del castello, Ivi a capo del reparto di difesa, Frank a difendere il fianco destro, Tommy, quello sinistro e, unica punta, il Cobra delle Abbadesse, Redo con il compito di colpire.

Dopo una prima fase di assestamento, l’Atletico passa in vantaggio, sfruttando gli spazi che i giovani e baldanzosi del Panarea avevano lasciato incustodito. Uno a zero palla al centro e la partita comincia ad assumere quasi subito una brutta piega. Ivi si accascia al suolo, preda di dolori lancinanti all’inguine, segno evidente che ultimamente el toso ghe gà dà dentro, a dispetto della sua veneranda età e della incipiente andropausa….Il nostro paladino della difesa esce tra gli applausi e finalmente lascia campo libero al folletto Manzella, che entra con ancora il cappellino da pinocchio in testa e la trombetta tra i denti, ricordi della festa appena terminata. La squadra copre bene e rimane compatta, ma nonostante ciò gli avversari pareggiano il conto. Le scaramucce si susseguono e si arriva sul 2 a 1 per gli Atletici grazie ad una pregevole progressione di Manzo, galvanizzato dalla serata festosa che egli ha organizzato per il dopo partita. A pochi minuti dalla fine del primo tempo, mentre Franco, in evidente crisi respiratoria e con le prime visioni celestiali che si manifestavano sul soffitto del Pala Lago, era tornato in panca, il dramma assume i connotati della catastrofe; Redo, in quel momento a supporto della difesa, si accascia al suolo preda di dolori lancinanti al polpaccio…le urla del povero cobra fanno rabbrividire tutto il pubblico pagante ( sold out anche ieri sera..ndr ) e, mentre il nostro si rigira sul terreno manco fosse una trota salmonata, il capitano del Panarea se ne esce con una frase che gela i ragazzi dell’Atletico: “..non so, chiamiamo l’ambulanza, il 118…!!!”. “E no, l’ambulanza no, sto giro i ne la fa pagare se el SUEM sa che semo ancora noialtri…”. Per cui lo stoico Redo esce lasciando di nuovo il posto al cianotico Gatto!

Il secondo tempo diventa incandescente per alcune sconsiderate entrate degli avversari che a questo punto vogliono a tutti i costi portare a casa il bottino pieno. Gli animi si scaldano e volano parole grosse tra Gatto e l’avversario tanto che addirittura Ivi, che nel frattempo in panchina aveva messo le babbucce e con il pleid sulle ginocchia schiacciava un pisolo, entra in campo con uno scatto felino…..”Ivi, e lo stiramento???” “ Ah sì, te ghe rason..AHIA AHIA AHIA!!!!”

Faccin, che nel frattempo avvertiva il solito disturbo alla gamba, segna il 3 a 1, sfruttando un rimpallo fortuito, ma che onestamente la dea bendata ci doveva, visto il periodo che l’Atletico sta passando. La partita si accende e come logico gli avversari spingono, Gatto si lascia scappare l’avversario e la Panarea si porta sul 3 a 2, trafiggendo un incolpevole Carta. La pressione aumenta e gli scontri si inaspriscono; tiro dalla distanza di Panarea, Tommy sfortunatamente devia il pallone ingannando Ciuto in porta il quale però, incalcandosi un dito, devia sulla traversa il pallone. A quel punto arriva a tutta velocità il numero nove avversario che travolge Ciuto, il pallone, la porta, Amir, tre o quattro spettatori e segna il pareggio. Non contento, dimostrando tutta la sua acutezza mentale apostrofa così il povero Ciuto “…OHH ma hai visto che uscita hai fatto portiere!!!”

Ciuto per tutta risposta gli appoggia un “..chea vacca de to mareeee…” che è un po’ come il prezzemolo, ci sta su tutto. A questo punto l’orgoglio e il carattere si impossessano degli eroi grigio azzurri che difendono con gli artigli, ma al contempo non disdegnano qualche sortita offensiva. Da una di queste scaturisce la punizione con cui l’immenso Silicato gonfia la rete avversaria, riportando in vantaggio l’Atletico….

E’ apoteosi, è gioia, è tripuidio!!! In faccia ai galletti del Panarea, i vecchietti dell’Atletico hanno dimostrato coesione, coraggio e sopportazione pur di onorare e glorificare la maglia; quella maglia che dalla notte dei secoli è sinonimo di forza e onore!!

Veniamo ai singoli…


CARTA: il portierino tascabile, conscio della difficile situazione fisica e numerica della squadra si da da fare per difendere il fortino; capitola tre volte, ma non è mai colpevole. Certo, Berto è un’altra cosa, una spanna sopra, ma il giovane Carta dimostra comunque coraggio e sprezzo del pericolo quando si immola sul goal del pareggio avversario al grido <<..io non muoio..>>. Attento e scaltro come un fagiano da monte, dirige la difesa quando Pilan esce per infortunio. VOTO 7.5…..ENRICO TOTI

IVI:il Pilan merita comunque una menzione per lo scampolo di partita che gioca prima di infortunarsi. Dà sicurezza ai compagni sapere che dietro c’è la roccia dei balcani, lo zar delle difese.

Certo, il carattere è quello che è e lo dimostra quando, più veloce di Usain Bolton si fionda a centro campo per l’accenno di rissa nonostante lo stiramento…VOTO 7….STIRA E AMMIRA

TOMMY: il mister calidonense sembra aver recuperato in pieno dopo il fastidio al ginocchio che aveva preoccupato tutta la squadra. Dirige i compagni come farebbe un direttore d’orchestra con gli strumentisti, e non disdegna a sua volta di fare il primo violino; pregevole l’azione con cui sfortunatamente tira il pallone sul palo, imbattibile sul calcio piazzato. Stringe i denti in difesa e da sicurezza al resto della squadra, conducendola alla meritata vittoria finale e facendo una nuova tacca sul suo personale ruolino di mister, abbattendo un altro avversario!

VOTO 7.5….BARONE ROSSO

MANZO: il nostro insostituibile Manzella, nonostante la vecchiaia, sfoggia una prestazione tutta coraggio e grinta. Parte triste poiché il mister lo lascia in panca, ma non appena Ivi si rompe, il ghigno sulle labbra lascia intendere che adesso tocca a lui. E lui parte, tiene alta la squadra e si porta dietro gli avversari che gli si attaccano addosso. Pregevole l’assist che offre a Franco, il quale, essendo dotato di due ferri da stiro, sciupa malamente.

Subisce un buon numero di falli, gli manca solo quello di Bertacco!!! VOTO 7.5….INSAZIABILE

REDO: il Cobra è il Cobra, nel bene e nel male….Entra in campo tonico e scattante come una molla, esce a fine del primo tempo zoppicando come il gobbo di Notre Dame! Riesce comunque a timbrare il cartellino, aumentato il suo personale score che lo rende così il più prolifico attaccante della storia dell’Atletico. Accontenta anche la sua dolce metà che, causa infortunio, lo avrà per casa per un po’ di tempo. Grazie Redo!!

VOTO 7…..QUASIMODO

NICO:lasciate che spenda due parole per sto ragasso; usa le cavigliere, gioca con la maglia della salute a maniche lunghe, gioca con lo scalda-collo di pile, el ghi na sempre una, ma quando è ora di tirare fuori i coglioni, signori, Nico diventa Super Nico!! Stringe i denti nonostante il dolore al polpaccio sia fastidioso, insiste ad attaccare l’avversario e a tornare poi a difendere, timbra il cartellino con un gol fortunoso certo, ma egli ha avuto il merito di essere lì…Gioca la sua prima partita per quasi tutti i 40 minuti e lo fa oltre ogni più rosea aspettativa.

Insomma una prestazione maiuscola per il bomber siberiano. E poi, adesso che ha lo scaldotto a letto, volete mettere quanto più volentieri venga a giocare di sera, pregustando il rientro a casa!

VOTO 8….SUPER NICO IMETEC

FRANCO (IL MIGLIORE): inizio alla chetichella per il laterale che si impapera un paio di volte in passaggi alquanto rischiosi. Gli avversari pregustano già una partita alla “Gatto non c’è e noi topi balliamo!” senza però fare il conto con l’incredibile forza di volontà del ragazzo che capita la malparata sfodera una prestazione memorabile per acume tattico e agonismo. Diventa un baluardo insuperabile sulla destra e riesce in certe chiusure difensive disperate che evitano danni alla retroguardia atletica. Trova pure il tempo di “rantolare” qualche epiteto ad un avversario troppo irruente e anche al pubblico pagante. Ce ne ha per tutti…….dall’alto della sua Onnipotenza!!!!!!

VOTO: 9……………………….. UNO E TRINO

Due parole sul dopo partita, degnamente organizzato dalla “Manzella Eventi”;

ci siamo ritrovati tutti alla pizzeria contigua alla discoteca “PALLADIUM”, abitualmente frequentata da orde di donne e gente varia. Bene, caso più unico che raro, il Manzo ha festeggiato il suo compleanno con noi e…il pizzaiolo, unico altro presente nel locale!!

Memorabile la spedizione organizzata ad un certo punto per andare a cercare il pizzaiolo per fare un’altra ordinazione…Tommy è sparito per un quarto d’ora, trovando il pizzaiolo in atteggiamenti equivoci con una bistecca di filetto appoggiata al termosifone…..

MANZO, solo tu….solo tu!!!

Campionato: 7^ giornata

04/12/08 ATLETICO 76 - DRUNKEN TEAM 5 – 0 (Redi 3, Manzella 2)


Schiacciante vittoria dell’Atletico contro un avversario modesto che mai ha impensierito veramente la compagine grigiazzurra. Nonostante le numero defezioni dovute ad infortuni vari, l’atletico riesce a schierare una squadra competitiva potendo contare anche sul fondamentale apporto del suo mister-giocatore recuperato in extremis e degno di una lode particolare per la presenza costante, l’abnegazione e la volontà di sostenere il peso della società sulle sue uniche spalle, visto che chi preposto a questo diciamo è diventato un po’ “uccel di bosco” limitandosi a sparute apparizioni nelle quali non fa altro che passare maggior parte del tempo al telefono con una fantomatica Luana, nota casalinga inquieta di Rovigo……….

IVI: ancora una volta è lui a dirigere la difesa in modo autoritario e lo fa bene, poco preoccupato delle incursioni avversarie che stentano a presentarsi e così per ravvivare un po’ il gioco si inventa due passaggi-siluri in direzione del compagno Manzo il quale sul secondo, per non rimetterci la faccia, è costretto a bloccarlo con la mano. Cartello giallo per Manzo e Ivi che se la ride….Nel secondo tempo poi si “inventa” un infortunio lasciando il campo inverosimilmente dolorante “….ho male qui….e qui….e qui….e qui…”.

VOTO: 6…………

FRANCO: si conferma ancora una volta come ottimo “tappabuchi” difensivo andando a coprire le falle aperte dai compagni non sempre con risultati ottimali ma sempre e comunque con le migliori intenzioni. Sfiora il goal in un paio di occasioni ma le sciupa negandosi la gioia di poter esultare con pugno sinistro chiuso davanti al presidente.

VOTO: 6………GREGARIO

MANZO: partenza al rallentatore per il senatore manzella che pare non aver troppo gradito la scelta di non schierarlo come capitano. Bofonchiando e brontolando scende in campo un po’ perplesso sulla posizione da tenere ma ravvivandosi sempre più e andando a marcare con una doppietta frutto della sua dedizione…..e anche della statistica: ogni dieci goal sbagliati, due ne entrano, lo dicono i numeri.

VOTO: 7…………………….EMPIRICO

REDO: tripletta del bomberino e tutti a casa. Come oramai consuetudine il bomber in miniatura di casa atletico dimostra la sua rapacità in zona goal ma per non essere troppo monotono decide anche lui di partecipare a inizio gara insieme a Manzo al “sbaglia tu che sbaglio anch’io”. Il suo compito comunque lo assicura sempre e comunque a suon di realizzazioni, suo pane quotidiano e necessari all’atletico dopo l’infortunio grave gravissimo….macchè dico gravissimo………irreversibile dell’ormai ex talentuoso Baghin.

VOTO: 7…………GINGILLINO

CARTA: si ritrova catapultato in una realtà per lui inusuale, quella di giocatore, nella quale riesce a calarsi perfettamente partecipando attivamente a tutte le manovre offensive e saltellando trotterellante per tutto il campo con una freschezza atletica insolita per i suoi compagni. Il suo volto sognante rende ben chiaro la sua gioia nel poter svolazzare lontano dalle “catene” del grigiore di quella porta da difendere.

VOTO: 7………..FRINGUELLO

BERTACCO: praticamente inoperoso per gran parte del match dove si limita a incantare il pubblico solo con un paio di uscite alte alla “rabbrividiamo” e un paio di basse dove si esibisce nella sua tecnica più raffinata: il portiere-cimice a pancia in su, dove facendo perno sulla schiena rotea prima in senso orario e poi in senso antiorario per una sequenza interminabile di minuti (considerato che nel frattempo era in corso anche il time out). Ha però il gran pregio di entrare a pieno titolo nella Storia dell’atletico permettendo alla squadra per la prima volta dalla sua nascita di finire la partita senza goal subiti……grazie soprattutto al sontuoso colpo di reni nel finale.

IL MIGLIORE VOTO: 9…………………..ICONA

TOMMY: Giunge al Palalago quasi per onor di firma, con l’intento di stare vicino ai “tusi” in un momento di particolare emergenza. Il ginocchio malandato non sembra ancora al 100% e conscio dei propri limiti attuali fa un bagno d’umiltà, si cosparge il capo di cenere (chiedendo anche di essere frustato a cinghiate come piace a lui nei momenti sadomaso col Presidente) e si accomoda in panchina impartendo consigli e indicazioni che la squadra giustamente non segue.

Nella ripresa a risultato già ampiamente acquisito sente che anche lui deve dare il suo contributo, si lascia inebriare dal richiamo del campo, si sente spinto dal senso di sfida, dal suo orgoglio e soprattutto dalla ingombrante, maleodorante e pesante presenza al suo fianco del Presidente Baghin. Il ragazzo inizia in sordina facendo credere di essere zoppo (e stolto) ma piano piano la gamba si scalda, il movimento diventa regolare, la corsa si fa imperiosa,la rabbia latente esplode e gli avversari terrorizzati da quello sguardo assatanato esclamano “E’ il diavolo in persona!! Come si fa a sparare al diavolo... e se sbagli???”

VOTO: 6 +……………………………….KAISER SOZE

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