CAMPIONATO: 14^ GIORNATA

Atletico 76 – The Absolute store 7 - 4 (3 Brunelli, Zerbato, Spinato, Gatto, Manzella)

Nella fredda cornice del Palalago di Marola torna a ruggire il vecchio e glorioso team di mister Silicato; falcidiato da infortuni, influenze e attacchi di fagianite strisciante, lo squadrone berico si trova, come ormai consuetudine, a ranghi ridotti a contrastare il The Absolute store.

Dopo l’opaca prova di sette giorni fa, i terribili di Silicato scendono in campo con il coltello tra i denti, decisi a vendere cara la pelle e a riscattare la brutta figura, anche perché la cena dal presidentissimo Baghin è come sempre traguardo ambito e agognato.

Al fischio di avvio l’Atletico parte a testa bassa, sfornando occasioni a ripetizione e arginando in modo esemplare e impeccabile le sfuriate degli avversari. Sempre in vantaggio, il team berico porta a casa il match, senza mai andare in sofferenza e anzi dando, in più occasioni, spettacolo con giocate di alta scuola.

Prima di dare lettura delle pagelle, bisogna rendere conto di una nuova e scottante polemica nata ai margini dell’incontro; ieri sera mancavano due figure ritenute fino a qualche giorno fa di vitale importanza, ma che, visti i risultati, ora appaiono oltre che inutili, anche portatrici malsane di sfiga.

Il primo, il presidente bardotto; relegato a puro ruolo di rappresentanza dopo i noti fatti autunnali, ha inanellato una serie di comportamenti a dir poco disdicevoli: distinte presentate al direttore di gara in ritardo e farcite di grossolani errori, palese segnale di superficialità e qualunquismo. Conteggio del tempo di gioco approssimativo e mai, e sottolineo mai, in linea con quello ufficiale. Cambi mal gestiti al grido “ ..e questa è casa mia e qui comando io..” di mussoliniana memoria oltre che ad una serie di apprezzamenti poco gradevoli all’indirizzo di propri giocatori ( vedasi la querelle ormai logora con il gioiellino di Bari vecchia ). Insomma, la sua assenza ieri sera oltre che attesa e sognata, si è dimostrata fruttuosa, visto il rotondo risultato acquisito. Negli spogliatoi, dopo la gara, il canto che si levava tra i vapori della doccia era segno inequivocabile di rottura su tutto il fronte con l’ormai destituito presidente Bardotto.

Il secondo elemento assente ieri sera era il gladiatore “bulgaro” Pilan, che, accampando una scusa qualunque ( pare che l’idraulico gli si sia stabilito in casa oramai…) ha fatto sapere di non essere a disposizione del mister. Dopo fantasiosi infortuni pubici, dovuti, secondo lui, a movimenti repentini in fase di gioco, ma che in realtà denotano la sua assidua frequentazione a luoghi di dubbia morale, il Pilan ora accampa la scusa della stanchezza. Oltre alla sua assenza fisica, ciò che ha giovato alla squadra è stata anche l’aver dimesso, oramai in modo definitivo, la maglia di gioco blu scuro ( secondo mi xe nera, inutile che te corrompi gli altri Manzo…) a maniche lunghe; con tale muta infatti si è sempre perso o, peggio, giocato male. Quindi caro Pilan, mettiti il cuore in pace, quella maglia la puoi mettere a carnevale, quando ti travestirai da giocatore di calcetto….

Veniamo alle pagelle.

CARTA: l’oriundo da Costabissara, cala l’asso del fashion. Si presenta con una maglietta con inserti rosa, inequivocabile segnale che il ragazzo ha una venetta di dolce nel suo DNA. Nonostante ciò durante l’incontro sfoggia interventi sicuri e decisivi, da vero baluardo della porta dell’Atletico, confermando il suo ottimo stato di salute.

Viene uccellato non da un avversario, bensì dall’arbitro, che vede in rete un pallone che invece dopo aver sbattuto sulla traversa era rimbalzato fuori…simpatico il siparietto con il giudice di gara in occasione della contestata azione: <<>> <>

Voto: 7.5…..DOLCE E GABBA…TO

SPINATO: il vecchio leone trissinese si destreggia a meraviglia, sfoggiando in prima assoluta la fascia di capitano, dono del presidente dei momenti d’oro. Sicuro del suo fisico inossidabile e dei suoi polmoni d’acciaio, scorazza sulla fascia facendo vedere i sorci verdi ai difensori avversari. Pregevoli aperture e passaggi di qualità danno il segnale che “IL” capitano è tornato in piena forma. Mette il sigillo all’incontro con un goal di pregevole fattura. Se potessimo tutti invecchiare come te, vecchio scarpone…!!!

Voto: 7.5 MEZZANO STRAVECCHIO

ZERBATO: il gioiello di Bari vecchia riscatta l’opaca prestazione di una settimana fa partendo da titolare. Il mister gli chiede quantità e qualità e il gioiellino si presenta al palalago con una damigiana di Brunello di Montalcino e un sorriso da orecchio a orecchio. Chiarito il malinteso e svuotata la damigiana, il fenomeno regala ai presenti una prestazione maiuscola, sebbene infastidita dai crampi finali. Timbra regolare il suo cartellino come un bravo operaio di Mirafiori, ma la cosa che lo esalta è l’assenza in panca del suo aguzzino Bardotto. Trova anche il tempo di sfondare le palle a Franco chiedendo circa 10 volte al secondo quanto manca alla fine….DUE MINUTI IKO…DUE MINUTI!!!

Voto 7.. CLASSE OPERAIA

MANZELLA: riecco il “Caruso” del calcetto, il “the Voice” berico, che impreziosisce con la sua presenza la partita. Ottimo in fase offensiva quando oltre che a sfiorare il goal in più occasioni, attira a se i difensori avversari, lasciando così campo libero ai compagni in attacco. Pregevoli possessi palla e, quando si degna di farli, anche i passaggi, danno lustro ad una prestazione di qualità. Tenta di convincere, corrompendolo con una polizza sulla vita a prezzi cinesi, un giocatore della squadra avversaria che la muta di gioco a manica lunga è blu e non nera. L’allocco ci casca e da ragione a Manzella il quale chiama subito Pilan esortandolo a continuare la sua battaglia per l’uso della sua muta.

Voto 7…PREMIER DEL GOVERNO OMBRA

SINICATO: il mister ritorna in possesso delle chiavi della difesa dell’Atletico, lasciate in deposito al custode Pilan, e la musica cambia. Si trova di fronte il gioiello avversario dalle scarpe rosa ( serata un po’ di tendenza ieri!! ndr ) e lo fronteggia con la sua solita sicumera e sfrontatezza traghettando così la squadra al successo. Tra una palpatina al pacco e l’altra, Silicato trova il tempo per numerose e ammirevoli discese in area avversaria, senza però trovare la via del goal. Anche su punizione il mister non è particolarmente fortunato…

Il meglio di se lo da quando si accorge di come sia splendido il Suo Atletico senza avere il presidente in panca…seduto a bordo campo con lo sguardo sognante vede già il futuro davanti a se il futuro.

Voto 7…CARONTE FUTURISTA

BRUNELLI (IL MIGLIORE): come dicevano i nostri avi, “tanto tuonò che piovve!!”. Eh sì, perché il ragazzo, eterna promessa del futsal mondiale, sembrava un’altra di quelle meteore destinate al dimenticatoio; infortuni, assenze ingiustificate, svogliatezza, notti brave nei localacci della provincia avevano dato a Bruno quell’aura di incompiuta. E invece ieri sera il folletto rettorgoliano ha estratto dal cilindro una serata magica; dribbling, passaggi, recuperi e alleggerimenti degni di un decano del pallone…e goal, tanti goal. Ubriaca la difesa avversaria con le sue movenze brasiliane e con il Brunello di Iko e imbambola il portiere avversario. Serata da incorniciare che sa tanto di riscossa, di rivincita dei confronti di quanti lo avevano già destinato ad un ruolo marginale.

Voto 8…ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

GATTO: relegato per tutto il primo tempo ad una meritata panchina dopo l’indegna prestazione di giovedì scorso, il Gatto viene richiamato in campo nel secondo tempo quando oramai sembrava insanabile la frattura con il mister. Il ragazzo con molta professionalità gioca da far suo con i piedi ma soprattutto con le mani come quando arpiona letteralmente avversari lanciati a rete. Il picco più alto della sua prestazione si ha nel momento del goal frutto di un geniale movimento di marcamento e di una voracità animalesca sottoporta ma soprattutto nel giochino d’alta scuola a mo’ di “vedo non vedo” dove con estrema naturalezza sfodera un tunnel seguito da sgroppata in fascia ai danni di un avversario ancora intento a capire dove fosse finita la palla.

VOTO 7……………………PRESTIGIATORE

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