Campionato: 8^ giornata

11.12.08 - Atletico 76 – Panarea Villaggio C5 4-3 (Sinicato, Redi 2 Manzella)

Ad aprire i quotidiani al giorno d’oggi c’è da mettersi le mani nei capelli; crisi economica dilagante, mercati instabili, posti di lavoro che si volatilizzano, violenza urbana, spreco pubblico e, giusto per non farci mancare niente clima avverso. E allora noi, paladini dell’ottimismo e difensori dell’ happy end, oggi vogliamo raccontarvi una di quelle storie da tramandare di padre in figlio, da raccontare nelle fredde sere invernali ai bimbi che non vogliono dormire….vi vogliamo raccontare una storia di eroi, o più semplicemente una storia di uomini capaci, nelle avversità della vita, di gettare il cuore oltre l’ostacolo in nome di ideali che si chiamano orgoglio e onore!

Già pesantemente segnata da assenze e infortuni eccellenti, Presidente ci manchi, l’Atletico si trova a dover affrontare una squadra giovane e pimpante, a pari punti in classifica.

Prima dell’incontro si svolge una piccola festiggiola in onore del vecchio Manzo, che una fredda notte di 37 anni fa, squarciava il tranquillo silenzio della sala parto con il suo già promettente vocione. Pare che egli nascendo non abbia pianto, ma sollecitato dall’ostetrica abbia in realtà sfoderato una potente risata terminata con la sua immancabile…”….camadò…chea roja….!!!!”

Al fischio d’inizio il quintetto base è composto da Ciuto, a difesa del castello, Ivi a capo del reparto di difesa, Frank a difendere il fianco destro, Tommy, quello sinistro e, unica punta, il Cobra delle Abbadesse, Redo con il compito di colpire.

Dopo una prima fase di assestamento, l’Atletico passa in vantaggio, sfruttando gli spazi che i giovani e baldanzosi del Panarea avevano lasciato incustodito. Uno a zero palla al centro e la partita comincia ad assumere quasi subito una brutta piega. Ivi si accascia al suolo, preda di dolori lancinanti all’inguine, segno evidente che ultimamente el toso ghe gà dà dentro, a dispetto della sua veneranda età e della incipiente andropausa….Il nostro paladino della difesa esce tra gli applausi e finalmente lascia campo libero al folletto Manzella, che entra con ancora il cappellino da pinocchio in testa e la trombetta tra i denti, ricordi della festa appena terminata. La squadra copre bene e rimane compatta, ma nonostante ciò gli avversari pareggiano il conto. Le scaramucce si susseguono e si arriva sul 2 a 1 per gli Atletici grazie ad una pregevole progressione di Manzo, galvanizzato dalla serata festosa che egli ha organizzato per il dopo partita. A pochi minuti dalla fine del primo tempo, mentre Franco, in evidente crisi respiratoria e con le prime visioni celestiali che si manifestavano sul soffitto del Pala Lago, era tornato in panca, il dramma assume i connotati della catastrofe; Redo, in quel momento a supporto della difesa, si accascia al suolo preda di dolori lancinanti al polpaccio…le urla del povero cobra fanno rabbrividire tutto il pubblico pagante ( sold out anche ieri sera..ndr ) e, mentre il nostro si rigira sul terreno manco fosse una trota salmonata, il capitano del Panarea se ne esce con una frase che gela i ragazzi dell’Atletico: “..non so, chiamiamo l’ambulanza, il 118…!!!”. “E no, l’ambulanza no, sto giro i ne la fa pagare se el SUEM sa che semo ancora noialtri…”. Per cui lo stoico Redo esce lasciando di nuovo il posto al cianotico Gatto!

Il secondo tempo diventa incandescente per alcune sconsiderate entrate degli avversari che a questo punto vogliono a tutti i costi portare a casa il bottino pieno. Gli animi si scaldano e volano parole grosse tra Gatto e l’avversario tanto che addirittura Ivi, che nel frattempo in panchina aveva messo le babbucce e con il pleid sulle ginocchia schiacciava un pisolo, entra in campo con uno scatto felino…..”Ivi, e lo stiramento???” “ Ah sì, te ghe rason..AHIA AHIA AHIA!!!!”

Faccin, che nel frattempo avvertiva il solito disturbo alla gamba, segna il 3 a 1, sfruttando un rimpallo fortuito, ma che onestamente la dea bendata ci doveva, visto il periodo che l’Atletico sta passando. La partita si accende e come logico gli avversari spingono, Gatto si lascia scappare l’avversario e la Panarea si porta sul 3 a 2, trafiggendo un incolpevole Carta. La pressione aumenta e gli scontri si inaspriscono; tiro dalla distanza di Panarea, Tommy sfortunatamente devia il pallone ingannando Ciuto in porta il quale però, incalcandosi un dito, devia sulla traversa il pallone. A quel punto arriva a tutta velocità il numero nove avversario che travolge Ciuto, il pallone, la porta, Amir, tre o quattro spettatori e segna il pareggio. Non contento, dimostrando tutta la sua acutezza mentale apostrofa così il povero Ciuto “…OHH ma hai visto che uscita hai fatto portiere!!!”

Ciuto per tutta risposta gli appoggia un “..chea vacca de to mareeee…” che è un po’ come il prezzemolo, ci sta su tutto. A questo punto l’orgoglio e il carattere si impossessano degli eroi grigio azzurri che difendono con gli artigli, ma al contempo non disdegnano qualche sortita offensiva. Da una di queste scaturisce la punizione con cui l’immenso Silicato gonfia la rete avversaria, riportando in vantaggio l’Atletico….

E’ apoteosi, è gioia, è tripuidio!!! In faccia ai galletti del Panarea, i vecchietti dell’Atletico hanno dimostrato coesione, coraggio e sopportazione pur di onorare e glorificare la maglia; quella maglia che dalla notte dei secoli è sinonimo di forza e onore!!

Veniamo ai singoli…


CARTA: il portierino tascabile, conscio della difficile situazione fisica e numerica della squadra si da da fare per difendere il fortino; capitola tre volte, ma non è mai colpevole. Certo, Berto è un’altra cosa, una spanna sopra, ma il giovane Carta dimostra comunque coraggio e sprezzo del pericolo quando si immola sul goal del pareggio avversario al grido <<..io non muoio..>>. Attento e scaltro come un fagiano da monte, dirige la difesa quando Pilan esce per infortunio. VOTO 7.5…..ENRICO TOTI

IVI:il Pilan merita comunque una menzione per lo scampolo di partita che gioca prima di infortunarsi. Dà sicurezza ai compagni sapere che dietro c’è la roccia dei balcani, lo zar delle difese.

Certo, il carattere è quello che è e lo dimostra quando, più veloce di Usain Bolton si fionda a centro campo per l’accenno di rissa nonostante lo stiramento…VOTO 7….STIRA E AMMIRA

TOMMY: il mister calidonense sembra aver recuperato in pieno dopo il fastidio al ginocchio che aveva preoccupato tutta la squadra. Dirige i compagni come farebbe un direttore d’orchestra con gli strumentisti, e non disdegna a sua volta di fare il primo violino; pregevole l’azione con cui sfortunatamente tira il pallone sul palo, imbattibile sul calcio piazzato. Stringe i denti in difesa e da sicurezza al resto della squadra, conducendola alla meritata vittoria finale e facendo una nuova tacca sul suo personale ruolino di mister, abbattendo un altro avversario!

VOTO 7.5….BARONE ROSSO

MANZO: il nostro insostituibile Manzella, nonostante la vecchiaia, sfoggia una prestazione tutta coraggio e grinta. Parte triste poiché il mister lo lascia in panca, ma non appena Ivi si rompe, il ghigno sulle labbra lascia intendere che adesso tocca a lui. E lui parte, tiene alta la squadra e si porta dietro gli avversari che gli si attaccano addosso. Pregevole l’assist che offre a Franco, il quale, essendo dotato di due ferri da stiro, sciupa malamente.

Subisce un buon numero di falli, gli manca solo quello di Bertacco!!! VOTO 7.5….INSAZIABILE

REDO: il Cobra è il Cobra, nel bene e nel male….Entra in campo tonico e scattante come una molla, esce a fine del primo tempo zoppicando come il gobbo di Notre Dame! Riesce comunque a timbrare il cartellino, aumentato il suo personale score che lo rende così il più prolifico attaccante della storia dell’Atletico. Accontenta anche la sua dolce metà che, causa infortunio, lo avrà per casa per un po’ di tempo. Grazie Redo!!

VOTO 7…..QUASIMODO

NICO:lasciate che spenda due parole per sto ragasso; usa le cavigliere, gioca con la maglia della salute a maniche lunghe, gioca con lo scalda-collo di pile, el ghi na sempre una, ma quando è ora di tirare fuori i coglioni, signori, Nico diventa Super Nico!! Stringe i denti nonostante il dolore al polpaccio sia fastidioso, insiste ad attaccare l’avversario e a tornare poi a difendere, timbra il cartellino con un gol fortunoso certo, ma egli ha avuto il merito di essere lì…Gioca la sua prima partita per quasi tutti i 40 minuti e lo fa oltre ogni più rosea aspettativa.

Insomma una prestazione maiuscola per il bomber siberiano. E poi, adesso che ha lo scaldotto a letto, volete mettere quanto più volentieri venga a giocare di sera, pregustando il rientro a casa!

VOTO 8….SUPER NICO IMETEC

FRANCO (IL MIGLIORE): inizio alla chetichella per il laterale che si impapera un paio di volte in passaggi alquanto rischiosi. Gli avversari pregustano già una partita alla “Gatto non c’è e noi topi balliamo!” senza però fare il conto con l’incredibile forza di volontà del ragazzo che capita la malparata sfodera una prestazione memorabile per acume tattico e agonismo. Diventa un baluardo insuperabile sulla destra e riesce in certe chiusure difensive disperate che evitano danni alla retroguardia atletica. Trova pure il tempo di “rantolare” qualche epiteto ad un avversario troppo irruente e anche al pubblico pagante. Ce ne ha per tutti…….dall’alto della sua Onnipotenza!!!!!!

VOTO: 9……………………….. UNO E TRINO

Due parole sul dopo partita, degnamente organizzato dalla “Manzella Eventi”;

ci siamo ritrovati tutti alla pizzeria contigua alla discoteca “PALLADIUM”, abitualmente frequentata da orde di donne e gente varia. Bene, caso più unico che raro, il Manzo ha festeggiato il suo compleanno con noi e…il pizzaiolo, unico altro presente nel locale!!

Memorabile la spedizione organizzata ad un certo punto per andare a cercare il pizzaiolo per fare un’altra ordinazione…Tommy è sparito per un quarto d’ora, trovando il pizzaiolo in atteggiamenti equivoci con una bistecca di filetto appoggiata al termosifone…..

MANZO, solo tu….solo tu!!!

Campionato: 7^ giornata

04/12/08 ATLETICO 76 - DRUNKEN TEAM 5 – 0 (Redi 3, Manzella 2)


Schiacciante vittoria dell’Atletico contro un avversario modesto che mai ha impensierito veramente la compagine grigiazzurra. Nonostante le numero defezioni dovute ad infortuni vari, l’atletico riesce a schierare una squadra competitiva potendo contare anche sul fondamentale apporto del suo mister-giocatore recuperato in extremis e degno di una lode particolare per la presenza costante, l’abnegazione e la volontà di sostenere il peso della società sulle sue uniche spalle, visto che chi preposto a questo diciamo è diventato un po’ “uccel di bosco” limitandosi a sparute apparizioni nelle quali non fa altro che passare maggior parte del tempo al telefono con una fantomatica Luana, nota casalinga inquieta di Rovigo……….

IVI: ancora una volta è lui a dirigere la difesa in modo autoritario e lo fa bene, poco preoccupato delle incursioni avversarie che stentano a presentarsi e così per ravvivare un po’ il gioco si inventa due passaggi-siluri in direzione del compagno Manzo il quale sul secondo, per non rimetterci la faccia, è costretto a bloccarlo con la mano. Cartello giallo per Manzo e Ivi che se la ride….Nel secondo tempo poi si “inventa” un infortunio lasciando il campo inverosimilmente dolorante “….ho male qui….e qui….e qui….e qui…”.

VOTO: 6…………

FRANCO: si conferma ancora una volta come ottimo “tappabuchi” difensivo andando a coprire le falle aperte dai compagni non sempre con risultati ottimali ma sempre e comunque con le migliori intenzioni. Sfiora il goal in un paio di occasioni ma le sciupa negandosi la gioia di poter esultare con pugno sinistro chiuso davanti al presidente.

VOTO: 6………GREGARIO

MANZO: partenza al rallentatore per il senatore manzella che pare non aver troppo gradito la scelta di non schierarlo come capitano. Bofonchiando e brontolando scende in campo un po’ perplesso sulla posizione da tenere ma ravvivandosi sempre più e andando a marcare con una doppietta frutto della sua dedizione…..e anche della statistica: ogni dieci goal sbagliati, due ne entrano, lo dicono i numeri.

VOTO: 7…………………….EMPIRICO

REDO: tripletta del bomberino e tutti a casa. Come oramai consuetudine il bomber in miniatura di casa atletico dimostra la sua rapacità in zona goal ma per non essere troppo monotono decide anche lui di partecipare a inizio gara insieme a Manzo al “sbaglia tu che sbaglio anch’io”. Il suo compito comunque lo assicura sempre e comunque a suon di realizzazioni, suo pane quotidiano e necessari all’atletico dopo l’infortunio grave gravissimo….macchè dico gravissimo………irreversibile dell’ormai ex talentuoso Baghin.

VOTO: 7…………GINGILLINO

CARTA: si ritrova catapultato in una realtà per lui inusuale, quella di giocatore, nella quale riesce a calarsi perfettamente partecipando attivamente a tutte le manovre offensive e saltellando trotterellante per tutto il campo con una freschezza atletica insolita per i suoi compagni. Il suo volto sognante rende ben chiaro la sua gioia nel poter svolazzare lontano dalle “catene” del grigiore di quella porta da difendere.

VOTO: 7………..FRINGUELLO

BERTACCO: praticamente inoperoso per gran parte del match dove si limita a incantare il pubblico solo con un paio di uscite alte alla “rabbrividiamo” e un paio di basse dove si esibisce nella sua tecnica più raffinata: il portiere-cimice a pancia in su, dove facendo perno sulla schiena rotea prima in senso orario e poi in senso antiorario per una sequenza interminabile di minuti (considerato che nel frattempo era in corso anche il time out). Ha però il gran pregio di entrare a pieno titolo nella Storia dell’atletico permettendo alla squadra per la prima volta dalla sua nascita di finire la partita senza goal subiti……grazie soprattutto al sontuoso colpo di reni nel finale.

IL MIGLIORE VOTO: 9…………………..ICONA

TOMMY: Giunge al Palalago quasi per onor di firma, con l’intento di stare vicino ai “tusi” in un momento di particolare emergenza. Il ginocchio malandato non sembra ancora al 100% e conscio dei propri limiti attuali fa un bagno d’umiltà, si cosparge il capo di cenere (chiedendo anche di essere frustato a cinghiate come piace a lui nei momenti sadomaso col Presidente) e si accomoda in panchina impartendo consigli e indicazioni che la squadra giustamente non segue.

Nella ripresa a risultato già ampiamente acquisito sente che anche lui deve dare il suo contributo, si lascia inebriare dal richiamo del campo, si sente spinto dal senso di sfida, dal suo orgoglio e soprattutto dalla ingombrante, maleodorante e pesante presenza al suo fianco del Presidente Baghin. Il ragazzo inizia in sordina facendo credere di essere zoppo (e stolto) ma piano piano la gamba si scalda, il movimento diventa regolare, la corsa si fa imperiosa,la rabbia latente esplode e gli avversari terrorizzati da quello sguardo assatanato esclamano “E’ il diavolo in persona!! Come si fa a sparare al diavolo... e se sbagli???”

VOTO: 6 +……………………………….KAISER SOZE

CAMPIONATO : 5^ GIORNATA

20/11/08 ATLETICO 76 - FASOLO IMPIANTI 5 – 5 (Spinato, Pilan 2, Sinicato, Peripolli)

Partita di cartello ieri sera al Palalago di marola dove si affrontano una delle squadre più accreditate del girone, Fasolo Impianti in tenuta gialla, contro l’incostante Atletico 76, vera mina vagante del torneo, in tenuta azzurra.
La squadra berica, falcidiata da assenze e infortuni, si presenta a ranghi ridotti, oserei quasi dire con il minimo sindacabile in termini di “merce umana”, in base ai quali il tecnico Silicato altro non può fare che predicare il più classico degli schemi (ma sempre funzionante): “Palla lunga e pedalare….Op Op Op Din Din Din”.
Agli ordini di mister Silicato scendono in campo: Carta, Pilan, Sinicato, Peripolli, Spinato con il giovane Gatto pronto a subentrare, mentre in panchina il Presidente Baghin semina sale grosso per allontanare la negatività e il provetto fotografo Federico Toscani Zerbato è pronto a documentare quella che si preannuncia come la più classica delle tragedie annunciate immaginando già la vincita dei migliori premi ai concorsi fotografici sperando di cogliere il momento in cui la rabbia repressa di Ciuto si scaglierà contro qualcuno facendo scorrere fiumi di sangue e frattaglie di interiora.

CIUTO: il mister preferisce la freschezza del giovane portiere rinunciando all’esperienza di Bertacco e il campo gli da ragione. Pimpante e Ruspante salta da un palo all’altro con l’irruenza della gioventù senza mai peccare però di inesperienza ma anzi trova pure l’autorevolezza di registrare i movimenti difensivi dei suoi compagni: “Ivi di qua, Tommy di là…..Figaro qua, Figaro là……….”
VOTO: 7,5……………………..DI QUALITA’, DI QUALITA’

MIMMO: il tanto criticato “Ringhio de noialtri” zittisce tutti con prestazione tutta cuore e fegato non mollando una palla che fosse una. Regna sovrano sulla fascia destra intimorendo gli avversari con le sue sgroppate che gli permettono anche di mettere il primo sigillo del match come degna chiusura di un’azione corale magistrale. La palla per lui è come un osso per un cane: se la lanci lui va…..
VOTO: 7,5…………FIDO

SPINA: come essere quasi arrivati alle 40 primavere e non sentirle Spina sicuramente lo sa, visto che generoso come pochi si prodiga nel disturbare ogni portatore di palla avversario e nell’appoggiare le azioni offensive dei compagni. Se aggiungiamo poi che riesce anche a realizzare su azione da corner non possiamo che inchinarci al buon Dio chiedendo la grazia per poter arrivare agli anta nelle sue condizioni. D’altra parte per uno che era in prima linea nella primavera di Praga, per uno braccato per mesi e mesi dai vietcong, per uno che alla Baia dei Porci è stato il primo a metter piede su Cuba, per uno che ha tolto la prima pietra nella Breccia di Porta Pia……..i Fasolo impianti chi volete che siano?.
VOTO: 7,5……………..STORICO

FRANCO: nonostante la prolungata lontananza da compagni di gioco (e di giochi…) a lui più consoni (eh eh eh….per intenderci), Franco dimostra di mettere in campo tutta la voglia, la disciplina e la sagacia tattica che un giocatore del suo livello ha nel Dna. Chiamato a svolgere compiti puramente difensivi si prodiga in virulenti corpo a corpo e in testosteroniche marcature a uomo contro le quali i malcapitati avversari a stento riescono a mantenere il cobra al guinzaglio. Gli piace l’uno contro uno ma anche l’uno sotto l’uno oppure l’uno sopra l’uno o anche, con le dovute precauzioni, l’uno in mezzo a due. Quando tutto questo gli fa salire la noia, il Gatto si inventa un nuovo gioco “Retropassaggio al portiere più bizzarro” nel quale diventa l’incontrastato vincitore grazie alla dinamite pura scaricata a mezza altezza su un Ciuto a circa quaranta cm di distanza il quale con gesto innaturale riesce comunque a ribattere. “Divertente vero?” dice rivolgendosi al serafico portiere. Ciuto, sorriso beffardo tra le labbra semiserrate, mastica amaro non riuscendo a ricacciare in gola un più che giustificato epiteto nei confronti del compagno “….io Caneeee” al quale il gioviale Franco prontamente ribatte “….io Gatto….piacere!!!”
VOTO: 7,5………………..PONDERATAMENTE FOLLE

IVI: eccoci al migliore…..forte di una condizione fisica stratosferica si erge a muro invalicabile di una difesa troppe volte in precedenza perforata e da valido condottiero conduce i suoi compagni nella strada maestra della partita quasi perfetta. L’inizio non pareva essere dei migliori visto che fin da subito ha mandato fanculo arbitro e avversario facendo esclamare al presidente “eccolo xe ‘ndà in asedo…..lo gavemo perso” , invece da buon sanguigno istriano trasforma la sua rabbia repressa positivamente entrando in una sorta di trance agonistica con sdoppiamento della personalità in difensore arcigno e goleador di razza. Si apprezza la cavalcata inarrestabile che lo porta a realizzare un goal di rara bellezza frutto della notoria caparbietà Pilaniana. Molla solo sul finale quando anche le ultime risorse residue lo abbandonano a un passo dal miracolo.
VOTO: 8……………………..BALUARDO

TOMMY: il Gladiatore de ‘nialtri, si presenta bello tonico, pronto a condurre il ridotto manipolo di uomini, la S.W.A.T. dell’Atletico ’76, nella battaglia. Pronti via, serve subito a Mimmo la palla dell’uno a zero con una geometria da far invidia a tale Pitagora, decano del calcio a 5. Spinge con generosa intensità e, chiamato a battere un gustoso calcio piazzato, perfora la barriera avversaria con la stessa efficacia con cui la lama calda fende il burro. Ma l’imprevisto è dietro l’angolo e al rientro dalla pausa tra primo e secondo tempo, Mister Silicato avvisa i compagni: <sento un lieve e impercettibile dolorino al ginocchio…Mimmo tra 2 minuti entri al posto mio…>. E invece il Mister crolla al suolo, tradito dalla sua articolazione.

Gli si fanno subito incontro gli amici di sempre, i compagni e gli avversari e, trafelato, arriva il veterinario che ebbe già la sventura di sopprimere il bardotto azzoppato: fortunatamente nulla di tragico e il Mister seppur dolorante se ne va sulle sue gambe. Tutti si danno delle gran pacche sulle spalle e possono, scampato il pericolo, andare a bere il loro liquore preferito…
VOTO: 7,5..................... MONTENEGRO, SAPORE VERO

Comunicazione del Presidente

Cari compagni buongiorno a tutti

Efficaci le pagelle del buon Franco (che per il sottoscritto merita un abbondante 6,5 anche se mi ha mandato letteralmente a defecare) che ben rispecchiano l'andamento della serata di ieri sera, dove, dopo un primo tempo veramente mogio e triste a livello di grinta e gioco, è uscito nel secondo tempo il vero Atletico 76, di cui sono orgoglioso di ricoprire la carica di presidente (solo quella attualmente...purtroppo)
Complimenti a tutti per il carattere dimostrato. Non era una partita facile e l'avversario era veramente ostico. Gran secondo tempo per tutti, dove si è visto un gioco semplice, pulito, essenziale ma veramente veramente efficace!
Consentitemi però una menzione speciale al nostro portierone: ieri sera ha fatto vedere a tutti i presenti la pasta di cui è fatto. Molteplici interventi che hanno letteralmente salvato la squadra per tutta la partita ed hanno esaltato il pubblico presente.
Il mio voto personale caro emi è 8,5. grandissimo!
Altra nota positiva di ieri sera è quella che il buon capitano, indomito compagno di mille avventure, si è finalmente reso conto (dopo ben 2 anni che ci gioca assieme!!!) che Ricky è mancino. Illuminato da questa visione, ha ripreso possesso delle sue qualità mentali e ristabilito il suo zen interiore!
Meglio tardi che mai, grandissimo capitano!!

CAMPIONATO: 3^ Giornata

06.11.08 ATLETICO 76 – THE ABSOLUTE STORE 5:2 (Redi 3, Brunelli 2 )


Spalti gremiti al Pala Marola per una sfida tra due squadre che si ritrovano appaiate in classifica.

I ragazzi di Silicato ( assente giustificato per un simposio sul tema della menopausa nelle donne Padane ) sono reduci da una rotonda vittoria conseguita 7 giorni orsono e vogliono iniziare un ciclo vincente e convincente. Di fronte si trovano una compagine quadrata e ostica che ha resa cara la propria pelle.

Attimi di commozione allor quando fa il suo ingresso il Presidente che eroicamente solca il campo tra due ali di folla in delirio dando dimostrazione del suo attaccamento alla maglia e della sua voglia di essere al fianco dei suoi “tusi”. Si scopre alla fine che in realtà è venuto a riscuotere la quota del povero Redi che replica così: << Non lo so, orco dì, vuto anca el sangue…parassita>>.

Defezione dell’ultima ora del bomber Faccin, ufficialmente lasciato a riposo per un risentimento muscolare, ma si mormora nello spogliatoio che stasera avrebbe dovuto “riscuotere” la settimanale gabola dalla consorte!

Partita dai due volti; primo tempo deludente per l’Atletico, evidentemente nervoso e disordinato, messo in difficoltà da un avversario concreto e concludente. L’Atletico tenta di mescolare le carte effettuando i cambi previsti, ma il primo tempo finisce sotto di un goal ( 2 a 1 ).

Nel secondo tempo i ragazzi di mister Silicato entrano in campo con un po’ più di voglia e convinzione, ma soprattutto cominciano a far viaggiare la palla. Utile in questo senso il prezioso allenamento a tre tocchi fatto martedì scorso e ideato dal quel pozzo di idee che è l’allenatore Calidonense.

Maggior compattezza del quartetto e finalmente arrivano palle giocabili al folletto Redi che supportato dal corazziere Rossetto inizia a perforare la difesa avversaria.

Scaramucce con i componenti della squadra avversaria inaspriscono la partita che un ottimo arbitro dimostra di saper tenere in pugno. Finalmente l’Atletico trova la via del goal con una certa continuità spinto dal Cobra che punge portando l’incontro in parità. Un gran goal di Brunelli da il via al trionfo, supportato da una concreta ed efficace fase difensiva.

Un paio di sviste arbitrali permettono ai grigio azzurri di mettere sotto assedio la difesa avversaria che capitolerà altre due volte grazie ai goal di Redi e Brunelli. Da segnalare anche un legno preso da Gatto sul finire del match.

Continua così la marcia dell’Atletico ’76 che però dovrà ancora lavorare sodo per trovare oltre al risultato anche il bel gioco. YES, WE CAN!!

CARTA: il portierino tascabile sfodera un primo tempo quasi impeccabile, se non fosse per quei due peri che raccoglie in fondo alla propria porta. Incolpevole su entrambi, viene impegnato anche nel secondo tempo dove comunque viene bersagliato da una notevole quantità di tiri che lui devia, in scioltezza, di mano, di piede, di gomito e di ciuffo facendo pensare ai più di avere otto mani. Ha il merito anche sul 2 a 1 per gli avversari di non lasciarsi andare con le sue solite ramanzine da zitella acida e frigida e questo aiuta i compagni a ritrovare serenità. Voto 7…..OTTOMANO

PILAN: il gladiatore croato si presente con la sua solita flemma inglese, pronto alla battaglia.

Invece si dimostra molto impreciso e disordinato, macchinoso e goffo come un minatore russo.

Presa la sua dose di parole nella pausa, durante il secondo tempo ritrova la sua precisione svizzera negli interventi in anticipo e il suo picchiare come un fabbro rumeno sulle tibie degli avversari.

Ringhioso come un pugile colombiano conclude l’incontro in ripresa come un “grimpeur” francese o come un “finisseur” belga.

Voto 6.5…GLOBALIZZATO


SPINATO: il capitano mette in campo una buona prestazione anche se continua la sua personale battaglia con l’aspetto logistico della squadra; <<tu devi stare li, non venire qui da me, non portarmi l’uomo, portami via l’uomo…>>. Fa salire la squadra in molte occasioni e prova più volte la conclusione personale senza peraltro avere fortuna. Tutti si augurano che egli trovi pace nel corso del campionato e la finisca di irretire i compagni con le sue sfuriate. Voto 6.+….SUOCERA

BRUNELLI: il bel Riccardo si presenta fresco di barbiere, sfoggiando un taglio con carrè sfumato stile fine anni ’80. Partenza un po’ in sordina anche per lui che soffre molto le crisi logistiche di Spinato. Fuori posizione per tutto il primo tempo, ingaggia una personalissima lotta con il 3 avversario, deciso ad abbatterlo come un fagiano. Secondo tempo che lo vede più vicino ai suoi livelli, segnando un gran gol dopo una ubriacante discesa sulla fascia. Salta spesso l’avversario, dando saggio delle sue spiccate dote slalomistiche. Prende un paletto…pardon, una manata involontaria in faccia ed è costretto a qualche minuto in panca. Timbra una seconda rete, incorniciando così una prestazione in crescita. Voto: 6.5….GUSTAV THOENI

ROSSETTO:l’ariete berico si presenta in campo in sostituzione del bomber siberiano e nonostante il poco preavviso, sembra non soffrire la cosa. Primo tempo difficile anche per lui; poco movimento e poche, pochissime palle giocabili in attacco lo rendono nervoso. Come sua usanza ( pare che gli abbiano insegnato così all’asilo ) abbatte a sportellate gli avversari qua e la, come capita. Qualche tiro pregevole parato dal portiere avversario e poco altro. La pausa tra il primo e il secondo tempo e Matteo la passa da solo, con il pallone nel cerchio di centrocampo; ciò da la misura della sua ferrea volontà, ma ai molti presenti ricorda un po’ Ray, protagonista di “Rain Man”. Secondo tempo concreto dove aiuta molto la squadra in fase offensiva e anche difensiva scardinando assieme a Redi la difesa avversaria. Meriterebbe il goal, ma dice che si accontenta della delegata OPES….<<Matteo, zughemo in MSP sto ano…io boia!!>>Voto: 6…LUPO SOLITARIO

REDI: il Cobra, a cui subito il presidente Baghin intima << o te paghi o non te zughi..>>impassibile sfila dal portafogli un cinquantino e chiude la questione con classe innata buttando lì un laconico <<vergognate…!!>>.

Gira a vuoto anche lui durante i primi 20 minuti, senza avere palle giocabili davanti. Il mister pro-tempore Baghin lo fa rifiatare un po’ e lui lo ripaga con un secondo tempo di ottimo livello. Vince qualche contrasto con avversari stazzati e si procura anche falli utilissimi. Infila la palla in rete per tre volte, prende la sua dose di applausi a scena aperta e, come è arrivato, se ne va salutando i compagni con un lapidario <<se vedì el Marson, disighe che el se vergogna…!!>>

Voto:7…CONTESTADOR

BAGHIN:menzione speciale per il Presidente, che con la sua oramai inseparabile stampella, si presenta al campo con la convinzione di essere il mister in seconda. Prima dell’inizio della partita elenca i nomi dei titolari ma subito Carta lo stronca comunicando che il mister Silicato aveva già dato a lui le disposizioni di inizio. Tomo tomo cacchio cacchio, siede in panca mugugnado frasi incomprensibili anche dal poliglotta Amir. Durante il primo tempo gracchia a gran voce che tutti sono fuori posizione e per tutta risposta si becca un vaffa plateale da Gatto, evidentemente a corto di ossigeno.

Riprende a bofonchiare frasi sconnesse rivolgendosi alla sua fedele stampella che sembra essere l’unica a capirlo. Nel secondo tempo si dimostra più compassato forse perché gli era chiaro che non era serata. Dimostra però un amore smisurato per i suoi ragazzi a tal punto da sopportare ingiurie e offese pur di essere al loro fianco.

Voto: 10…SPARRING PARTNER

GATTO: il ragazzo sente la partita e già alle ore 07 e 12 minuti del mattino inizia a concentrarsi grazie alla telefonata del cognato bomber siberiano. Responsabilizzato dai gradi di titolare che mister Silicato gli concede, (ma che il Presidente vorrebbe revocargli..) inizia anche lui in sordina come tutta la squadra ma mettendoci sempre molta generosità…infatti viene richiamato ben presto in panca da Baghin (dal ghigno beffardo..). Rientra nel secondo tempo quando la squadra gira e lui inizia a ballare con essa….passi di flamenco e passionali boleri il Franco inizia a spagnoleggiare lungo la fascia prodigandosi sia in fase difensiva che quella offensiva. Meriterebbe la gioia del pero ma il palo malandrino glielo nega quasi a tempo scaduto. A fine partita da gran compagnone diventa amicone degli atleti asiaghesi con i quali passeggia verso l’uscita del laghetto di Marola concordando (dopo insistenti richieste) per la futura trasfertona in altopiano una fornitura della famosa “Vacca vicentina di pianura Dop” (che a quanto pare nei mesi invernali in alta quota non pascola…).

Voto: 6.5……………..MAGNACCIA


FOTO: Redi autore di una tripletta




CAMPIONATO: 2^ GIORNATA

30/10/08 ATLETICO 76 - CAMPEDELLO 7-1 (Redi 5, Zerbato, Peripolli)

I ragazzi dell’atletico tornano alla vittoria, vittoria pesante grazie agli avversari poco attrezzati e a una voglia di riscatto dopo il disastroso avvio. Generosi quanto basta e sebbene ancora troppe volte imprecisi, i ragazzi berici hanno dimostrato buoni spunti e geometrie e a sprazzi anche il famoso calcio totale marchio distintivo del loro mister. La dedica della vittoria finale non poteva che essere per il loro Presidente, scomparso prematuramente dai campi di gioco e sui quali molto probabilmente non metterà più piede. L’atletico 76, sceso in campo con il lutto al braccio, ha messo tutta la grinta necessaria per poter fare quest’ultimo regalo a chi ha speso la propria vita per lo sport e soprattutto per questa società. Grande commozione anche tra il pubblico quando durante il minuto di raccoglimento, la compagna del Presidente, Donna Veronica, è entrata commossa in campo depositando un mazzo di crisantemi sopra la maglia numero 10 stesa in panchina, posto naturale che il Presidente soleva occupare. Anche l’Associazione “BandaBardotti” ha voluto ricordare il loro membro onorario regalando alla Vedova un busto di bardotto in marmo di Carrara con
Numerosi gesti d’affetto anche da parte di molte altre persone che hanno voluto ricordare, chi con una frase, chi con un pupazzetto di peluche e chi con oggetti sessuali di dubbio gusto la figura di uomo che ha dato molto al calcetto e molto poteva ancora dare.
Quella sfortunata sera lui non ha potuto evitare di farsi accompagnare dalla Donna con la Falce ma non per questo il suo ricordo sarà cancellato ed il suo sorriso rimarrà impresso nelle nostre menti sebbene l’ultimo ricordo che si ha di lui è quel volto sfigurato dalla smorfia di dolore, divenuto raccapricciante anche per i più forti di stomaco. Vade retro Satana, lascia il nostro Presidente riposare nel Regno dei Cieli. E perché il suo ricordo non sia solo qualcosa di impalpabile, gli attuali vertici societari hanno creato dei simpatici gadget, ossia delle spillette a forma di menisco che ogni atleta sarà fiero di esibire ad altezza cuore perché è quello il posto che il nostro Presidente merita, anzi meritava.
QUESTA VITTORIA E’ TUA PRESIDENTE, PORTALA CON TE…..LONTANO, LONTANO, LONTANO…..ANO….ANO….ANO….ANO!!!!!!

Passiamo ora all’aspetto tecnico, come si suol dire The Show must Go on….

BERTO: è la vera nota positiva della serata. Nonostante notti insonni passate a coltivare il suo amore clandestino, il portiere si presenta perfettamente “in tiro” proponendosi subito con autorevolezza tra i pali. Difetta ancora parecchio nei rilanci che scaglia con una velocità disumana manco fosse chiamato a giocare a palla infuocata con obiettivi da colpire nell’ordine: tetto, avversari e arbitro. Nonostante questo rimane Insuperabile!
VOTO: 7………….TONNO

IVI: prima presenza ufficiale per il coriaceo difensore venuto dall’est e la sua prova è convincente. Appare come al solito un po’ reticente a tenere un comportamento degno in campo ma anche questo ci sta se lo paragoniamo alla notevole mole di gioco prodotta dallo stesso. Pregevole anche il suo tentativo di colpire volontariamente Iko con una pallonata, reo di non essersi smarcato.
VOTO: 6,5……………..BIZZOSO

TEO: arriva con leggero anticipo su un ritardo di mezzora quando oramai tutti lo davamo piangente al capezzale del cugino. Si inserisce nel momento più difficile della partita quando tra una palla troppo lunga e una troppo corta non trova di meglio da fare che abbattere un paio di volte il diretto avversario. Manca il goal per un soffio in un’occasione mentre è sciupone in un’altra. VOTO: 6………..CORAZZIERE

IKO: fa della dinamicità la sua arma in più (…e chi lo avrebbe mai detto) scorazzando felice per il rettangolo di gioco. Ottimo in fase difensiva un po’ timoroso in quella offensiva anche se si toglie la soddisfazione di “sigillare” con la rete un servizio offertogli sul piatto d’argento dal suo mentore Sinicato. Sentitamente ringrazia VOTO: 6,5………………..RICONOSCENTE

REDO: è l’eroe della serata, con 5 goal archivia la pratica Campedello senza nemmeno inalare un po’ di ventolin. Gioca in scioltezza e scarica missili terra aria con la stessa naturalezza con cui gli americani bombardano l’Afghanistan con la differenza che errori di mira lui ne fa ben pochi. Diventa deleterio quando viene schierato in difesa e infatti con uno sciagurato esterno-ciofeca permette all’avversario di trafiggere l’incolpevole Bertacco. VOTO: 8……GARIBALDINO

MIMMO: Molto meno “polastro” rispetto alla gara ma ancora troppo incerto in determinate situazioni che manco a farlo apposta si materializzano in goal sciupati a ripetizione. Riesce comunque anche lui a porre il sigillo grazie a chi? Ma ovviamente al solito magnanimo mister che lo imbocca davanti alla porta. Cotto e mangiato. VOTO: 6-………….STRACOTTO

SALUTI DA DUE FANS DEL PRESIDENTE

FORZA PRESIDENTE BAGHIN, NON MOLLARE, TI ASPETTIAMO PRESTO IN CAMPO!!
QUESTA SERA LA SQUADRA GIOCHERA' ANCHE PER TE!!
PER RINFRANCARTI IL MORALE IL DIRETTORE DI QUESTO BLOG HA PENSATO DI CONTATTATARE PERSONALMENTE DUE AMICHE CHE ERANO DESIDEROSE DI PORTARTI IL LORO AUGURIO DI PRONTA GUARIGIONE...


SINICATO RIBATTE E CONCLUDE (ndr. si spera!!)

Capisco che la sensibilità di certe discussioni non possa trovare riscontro in tutti, in fondo la società di oggi mi insegna che l’assolutismo di valori non esiste più nemmeno per quelli che dovrebbero essere i capisaldi del nostro vivere civile.

Mi perdoni se io sono abituato a soffrire per chi soffre e a sperare per lui sempre il meglio, e mi perdoni anche se la mia, probabilmente carente, elasticità mentale non riesce a farmi trovare il nesso che può esistere tra tutta la vicenda successa al malcapitato Presidente e l’aspetto comico di essa.

Penso comunque che sia inutile continuare in questa diatriba che a mio modo di vedere è solo un’inutile perdita di tempo perché in fondo io non devo convincere nessuno che a mio avviso ciò che è stato fatto è solo frutto di un’insana voglia di ledere una persona già chiaramente provata, l’importante è che io sia convinto di ciò e che, oggi più che mai, so chi volere e chi non volere al mio fianco nel momento in cui succedesse anche a me una simile fatalità.

Perché bisogna sempre avere presente che la vita a volte ha dei risvolti inspiegabili facendoci soffrire per quello che ci faceva ridere prima e viceversa.

Ci sono momenti nei quali ognuno di noi deve guardare dentro di sé e capire se quello che è vorrebbe veramente lo fossero anche gli altri nei suoi confronti, ma forse pretendo troppo da chi non conosce nemmeno la strada per guardare dentro di sé.

Tutta questa vicenda e anche gli ultimi interventi di chi vaneggia un fantomatico pupazzo della politica per mettere a posto tutto, non fanno altro che alimentare in me un sempre più crescente pessimismo contro il quale però non intendo darmi per vinto.

Se lei crede che oggi è così e dev’essere così io no, mi dispiace, accetto il contesto in cui vivo ma non per questo accetto che mi si venga detto che è giusto così, tanto più se nella criticabile etica con cui lei e molti altri conducono la propria esistenza si è pure in grado di trovare l’estetica giustificativa di tale vuota esistenza.

La prego di avere almeno rispetto per chi come me ama stare lontano da questi stupidi giochi al massacro e se crede che abbia puntato il dito mi affretto a ritirarlo: sia mai che abbia l’ipocrisia di giudicare chi nel dolore trova motivo di divertimento!

LETTERA: GATTO RISPONDE ALLA REPLICA DI SINICATO

Non è mia abitudine dare alimento alla polemica, soprattutto quando questa è fatta per accaparrare quanti più consensi possibili.
Solitamente, scelto un “modus operandi”, proseguo sul sentiero, solido e fermo nelle mie convinzioni…ma tantè, tirato per i capelli è nei miei diritti difendermi e far valere le mie ragioni.
Lei saprà benissimo quanto sia alta la stima mia e l’affetto fraterno nei confronti del Presidente e quindi non le sarà difficile capire quando dolorosa sia stata per me la serata dell’infortunio. Ora, come amico del malcapitato, condivido non senza sofferenza il calvario che egli sarà costretto a salire, ma come cronista ho un compito al quale, nemmeno violentando la mia volontà e coscienza, posso sottrarmi.
Perché, come già esposto, quello che Lei ha letto è solo cronaca…nulla di inventato, nulla di immaginato, nulla che sia frutto di visioni madonnare; solo trascrizione fedele di ciò che è successo.
Ora è certo che questo a qualcuno, soprattutto ai più sensibili, può aver dato fastidio, ma non si può chiedere la censura mascherando tale richiesta come tributo alla decenza e al rispetto!
No caro amico, non è così che ci si comporta!
Sono disposto a riconoscerLe che forse la mia prima risposta sia stata dettata più dalla rabbia che non già dalla ragione e di questo, pubblicamente me ne scuso, ma sul resto del suo peraltro nobilissimo pensiero, non posso seguirla.
Già Lei ammette di aver talvolta calcato la mano con il Presidente e questo, me ne dia atto, avrà sicuramente avuto ripercussioni sulla psiche del Baghin; sì, certamente egli avrà tratto giovamento dal suo sprono, ma ha anche indotto il suo inconscio ad abbassare la soglia della sopportazione a tal punto che basta un nonnulla per farlo cadere nel baratro della desolazione.
Nulla è stato fatto per mettere alla berlina lo sfortunato Presidente, nulla è stato esaltato per gettare nel ridicolo la figura del “bardotto”.
Lei dice bene quando afferma che comunque lo spettacolo deve andare avanti ed è andato avanti; nello sport come nella vita non c’è tempo al giorno d’oggi di fermarsi e guardarsi indietro e magari con malinconia ricordare il passato. I nostri tempi sono fatti di continue sfide, che non permettono il lusso degli “amarcord”. Ed è in questa ottica che ci si é mossi anche martedì scorso…
Veda, io non ho la presunzione di essere esclusivamente nel giusto e come Lei non sono qui ad impartire lezioni di morale; difendo, se serve anche con i denti, il mio diritto alla cronaca. Punto!
Condivisibile o meno che sia, l’unico valore assoluto, in un momento in cui tutto perde il suo valore, è la VERITA’, urlata a squarciagola anche dalle pagine di questo Blog.
Rispettosamente.

CONTROREPLICA DI SINICATO ALL'AUTORE DELL'ARTICOLO GATTO

Quante cose vere ho potuto leggere dalla sua lettera carissimo, hai perfettamente ragione nel dire che io ho la piena libertà di rivolgermi ad altri siti o ad altre testate se ciò che trovo scritto nel Blog non lo trovo adeguato. E’ vero, la pluralità dell’informazione disponibile permette questo e io potrei approfittarne e sinceramente ci ho anche pensato. Poi però mi son detto: “Perché arrendersi alla stupidità e permettere a loro di credere di essere nel giusto quando si compiono simili azioni?”
Non ho certo l’intenzione di redimere nessuno e nemmeno di dare lezioni di vita che molto probabilmente non sarei nemmeno in grado di dare ma “sognare” di riuscire a far pensare anche chi del pensiero non fa la propria virtù, me lo deve concedere, sebbene ora più di prima ho la conferma che ciò è e resterà solo una grande utopia.
Il problema è che non riesco ad accettare chi, invece di giustificare una scelta quantomeno discutibile (questo almeno deve concedermelo) cercando di rinforzare la sua tesi, parte all’attacco di chi ha avuto il merito di sollevare una questione quantomeno di sensibilità.
Lei è venuto ad attaccarmi attraverso corsi e ricorsi storici riguardo comportamenti da me tenuti nei confronti del nostro presidente e io mi chiedo perché? Non mi interessa stare a spiegare a lei e a quanti la pensano alla sua maniera, sempre che questo venga considerato un modo di pensare, chi e cosa ho rappresentato io per il nostro Presidente e, chiedeteglielo pure, quanto i miei modi a volte duri a volte forse anche un po’ esagerati lo abbiano cambiato facendolo diventare quello che è.
Una persona che merita rispetto e che ha tutta la mia stima e che il suo essere generoso e disponibile non deve esser scambiato per mancanza di rispetto. Io solo questo ho voluto chiedere con la cortesia che contraddistingue le persone come me e sinceramente non mi sembra di aver chiesto molto.
Cosa c’è di errato nel rispettare il grido di dolore di chi ha voluto soffocare anche quello per permettere che “The Show must go on”?
Eccoci al vero significato, lo spettacolo deve continuare, e non importa come quando e cosa alimenta lo spettacolo, l’importante è che continui.
Io non c’ero la sera del fattaccio e le assicuro che non dormo la notte pensando alla mia lontananza dal Presidente in quei tragici momenti ma quella è una mia colpa che dovrò espiare da solo, non certo con lei che di sensi di colpa, a quanto pare, non se ne intende molto.
Certo che far passare me dalla parte del “cattivo” lo trovo quanto mai inappropriato e vigliacco se penso che è in momenti come questi che dovremmo essere più coesi aiutandoci a superare la tragicità di certi momenti.
Ecco, ora posso spostare la mia attenzione verso altri siti, altri Blog, altre pagine stampate come lei mi ha consigliato lasciando campo libero a voi che avete ancora molto da ridere e scherzare…..mi raccomando divertitevi pure, ma senza di me.

LETTERA AL DIRETTORE: REPLICA DELL'AUTORE ARTICOLO

IO NON CI STO…ovvero l’ipocrisia che diventa verbo!!

Caro disaffezionato lettore, colui che scrive è il latore del resoconto di cronaca pubblicato ieri sul prestigioso Blog, curato in modo ammirevole dal Direttore che tanto del suo poco tempo libero dedica a tale opera.
Mi lasciano perplesso le parole da Lei scritte, non tanto nel contenuto, poiché ognuno è libero di esprimere i propri intimi sentimenti quando questi vengono in un qualche modo feriti;no caro mio, quello che mi scuote è che queste parole arrivano da chi, in tempi sospetti, ha spesso alimentato il fuoco delle polemiche attorno al chiacchierato presidente Baghin!
La frangia a cui Lei appartiene, in realtà non è quella di chi ha a cuore le sorti del Presidente…no, Lei è fra quelli che, dopo poco brillanti prestazioni calcistiche del Baghin, si è permesso di apostrofarlo in modo poco elegante e poco rispettoso, crocifiggendo chi in realtà in quelle gare, stava già minando il suo fisico, peraltro già provato.
Quella che ieri è stata fatta null’altro è che la nuda e cruda cronaca di un evento che per quanto tragico nei suoi risvolti finali, ha tutto il diritto di essere condivisa con chi questo Blog frequenta e che VUOLE conoscere ciò che succede attorno e dentro all’ ATLETICO.
Caro mio, è mia opinione che le sue parole, per quanto rispettabili in un regime di democrazia, siano solo il frutto dell’invidia; invidia per non aver potuto o voluto vedere e assistere in prima persona all’evento. Invidia per chi ha aiutato il Presidente a riaversi dalla paura e dallo spavento. Invidia per chi ha dovuto poggiare le proprie labbra su quelle del Baghin, ridando così fiato ai suoi polmoni. Invidia per chi, sacrificando più di mezz’ora di calcio, ha scelto di fare la doccia da solo con l’infortunato.
Sì caro mio, Lei appartiene a quel popolo di invidiosi che ha dovuto sorridere a denti stretti leggendo il resoconto dell’incidente, maledendo il giorno in cui aveva preso per quella sera altri impegni che tanto lontana l’hanno tenuta dal luogo del misfatto.
Lei vuole ora attirare su di se le attenzioni affettuose di chi, vivendo il dramma di un infortunio, ha bisogno di circondarsi di premura e amore. Lei vive nella speranza che un giorno il presidente possa ricordarsi di tanta “ammirevole” attenzione e ripagarla in qualche modo.
E poco centrano le Sue considerazioni circa l’impoverimento della società attuale che vive il tempo dell’usa e getta dei sentimenti, che predilige il fast food delle amicizie. Lei usa questi mezzucci mediatici per attirare su di se l’ammirazione di quanti, distrattamente leggendo, potrebbero apprezzare i suoi ideali.
Sappia, caro il mio disaffezionato lettore, che chi frequenta e legge tale Blog ha la mente sgombra da preconcetti e ipocrisie e avrà sicuramente saputo soppesare bene le parole spese ieri, dando al fatto il giusto risalto.
Se poi ancora queste mie non fossero parole a Lei gradite, sappia che il Guerrin Sportivo ha un’ottima pagina web da visitare e che il mondo di internet risulta pieno zeppo di siti e Blog pronti ad accogliere chi fa dell’istigazione la propria ragione di vita, vedasi “Amici di Maria DeFilippi” oppure “La Talpa” oppure “L’Isola dei Famosi”.
Qui si parla di sport, giocato e amato e non si fanno anatemi inutili.
Ringrazio il Direttore del Blog per lo spazio che vorrà concedere a questa mia replica.
Buona giornata.

LETTERA AL DIRETTORE DEL BLOG DAL MISTER

Carissimo Direttore,

mi creda quando dico che sono amareggiato, per dire poco, di come il suo Blog sia caduto così in basso, sceso ad un livello di bassa lega per dei motivi che francamente fatico tuttora a comprendere. Deve credermi anche quando Le dico che chi parla è un “fedelissimo” del suo Blog, uno che ha sempre considerato questa pagina virtuale come un raro esempio di serietà e modello di intelligenza “pura”, mai forzata, mai imposta ma sempre trasparente nella sua semplice, ma al tempo stesso inimitabile, intuitività.

Quelle pagelle caro Direttore, sfido chiunque a trovare simili eccezionalità nel povero panorama italiano odierno e sfido chiunque anche a dire che quelle pagelle, caro il mio Direttore, non siano opera di un genio che con il mondo terreno poco ha a che fare, o forse addirittura nulla tanta è la sua strabiliante forza innovativa.

Oggi però quelle immense opere sono state infangate da chi fa della stupidità il suo passatempo preferito, da chi non trova di meglio da fare che giocare con i sentimenti delle persone andando a rivangare momenti tragici che hanno colpito le coscienze di tutti…..chiaramente di coloro che una coscienza ce l’hanno.
L’autore di quello sciagurato articolo nemmeno voglio prenderlo in considerazione perché non saprei proprio da quale insulto iniziare tra i molti e svariati che mi girano in testa (Le assicuro che sono davvero tanti) e correrei il rischio di non finire mai tanta è la mia rabbia verso colui che ha dimostrato così tanta vigliaccheria nell’attaccare il nostro Presidente in un suo momento di debolezza.
Però ciò che non comprendo è il perché Lei e il suo Blog avete dato potere di parola a chi questo potere non se lo merita. No, da Lei non lo accetto e non lo capisco.
Ciò che è accaduto al nostro Presidente Baghin è un’immagine che nessun uomo vorrebbe avere impressa nella mente per la crudezza di quegli scatti e ancor peggio se accompagnati da delle parole di scherno, così leggere da risultare di una brutalità senza precedenti. Proprio a lui poi, il nostro Presidente, colui che per noi ha combattuto mille battaglie, colui che ha risolto nell’ombra mille problemi senza avere nemmeno la soddisfazione di ricevere che ne so un “bravo” o un “grazie” perché a lui di “bravo” o “grazie” non servono per continuare a lavorare seriamente.
Ma nulla, questo è nulla se confrontato alle risate grasse che possono scappare leggendo quelle vili parole vero? Tanto oramai tutto è nulla e il nulla è tutto…..devo farmene una ragione.
Non credo ci sia giustificazione per una mattanza del genere ma voglio che Lei sappia, che tutti sappiano che la sofferenza del Presidente è un po’ anche la mia………ridete pure voi!!!!

Un vostro lettore disaffezionato

Tragedia n.2 sfiorata...

Tragedia sfiorata ieri sera al PalaSeven di Vicenza.
Seguendo un copione che pare scritto da un greco antico, la maledizione di ottobre è tornata a far visita alla compagine vicentina impegnata nel massimo campionato amatoriale di calcio a 5.
La cronaca; a ranghi ridotti il glorioso Atletico si ritrovava per la consueta seduta tecnico tattica presso il centro sportivo societario e, viste le assenze di allenatore e preparatore atletico, si respirava un clima disteso e conviviale. Matteo Rossetto, l’”ariete berico” e Franco Gatto il “felino”, fumavano amabilmente sulla porta di ingresso, il bomber “siberiano” sgambettava felice da fermo credendo, fissando invasato il telone verde, di essere sul suo tappeto magico. Il “biondo” Scalco calciava felice assieme al “gioiellino” di Bari vecchia e alla spicciolata arrivavano al campo anche il “nonno Felice” Pilan e, vestito come alla sua prima comunione, faceva il suo ingresso “Il presidente” subito irriso dai compagni.
Pronti via, inizia l’allenamento; Baghin dimostra subito la sua vena artistica, improvvisando per la gioia degli astanti alcuni arabesque e pliet, dando saggio dei suoi studi di danza classica.
Lancio in fascia dal piede fatato di “Manzo”, per l’occasione in veste di grande saggio, e il nostro Baghin si inventa un aggancio al volo con successivo cross in area per l’accorrente compagno che di giustezza uccella Bertacco, reduce da una maratona a luci rosse d’altri tempi.
La platea esulta e i compagni avversari rimangono impietriti da tanta classe come delle statue di sale. Galvanizzato da un gesto atletico di tanta rara bellezza, Baghin si convince che la serata è propizia per grandi numeri e, nemmeno 5 minuti dopo, ricevuta palla nella propria metà campo, inizia una sgroppata stile Varenne in fascia; è solo il preludio alla sciagura.
Nel tentativo di stoppare la palla, il nostro poggia male la gamba sinistra, producendo così una torsione paurosa al proprio ginocchio.
"ahia ahia ahia….cazzo… ahia ahia ahi…cazzo..ahia ahia ahia…" le ultime parole esalate dal giovane presidente che, rantolando e contorcendosi come uno scorfano sul bagna asciuga assumeva il classico colorito bianco cadavere, inequivocabile segnale della sua imminente fine.
Subito i compagni, premurosi e amorevoli come sempre, gli si facevano attorno, chiedendo a più riprese quali fossero i sintomi e a tutti è parso di rivievere una deja-vu:
IVI:<
Stoiko te fa male??>
STOIKO:<
mmh..ahi…mmh…ahi..HO SENTITO CRACK>
MANZO: <
Stoiko vuoi acqua??>
STOIKO:<
mmh…ahi…mmh..ahi…HA FATTO CRACK>
MATTEO: <Stoiko gheto fredo??>
FRANCO:<
Casso, altri 60 euro buttà via stasera…qua non zughemo più desso!!>
IVI <<
Iko, toli la borsa che ghe femo posare la testa>>
IKO<<
sì sì bravo, e porto anca el telefonin che ghe femo le foto!!>>
MATTEO:<
tirate su, te ciapi fredo e dopo te vien la diarrea in ospedale come l’ultima volta!!>
FRANCO:<
dai, ciamemo de novo quei del 118, magari ritorna i do infermieri de l’altra volta….>
NICO:<<
dai Berto va in porta che tiremo do rigori intanto…>>
Il dottor Pilan metteva a frutto i suoi studi di ginecologia recuperando una borsa del ghiaccio e, quando sembrava che il peggio fosse passato, nel tentativo di mettersi seduto, Baghin veniva colpito dalla sindrome da morte apparente; colorito grigio cenere de caminetto, rovesciamento degli occhi stile esorcista ( Padre Amorth era già stato allertato ) e conseguente svenimento.
Ma è in questa occasione che gli amici di Stoiko hanno dato il meglio facendo la fila per rifilare allo sfortunato compagno una serie interminabile di ceffoni all’esanime amico sfogando così mesi e mesi di rabbia repressa; capitan Spinato aprofittava per ripassare la respirazione bocca a bocca, tentando peraltro di infilare qualche centimetro di lingua, Matteo infilava un dito in bocca al Baghin nel tentativo di scovare un non meglio specificato numero di conto corrente svizzero tatuato sulle gengive…Iko e Scalco, provetti paparazzi, scattavano a ripetizione foto ricordo
in pose equivoche.
Dopo qualche minuto il Baghin si metteva in piedi, seguito premurosamente dal dottor Pilan, segno che il ginocchio ancora integro poteva sostenere il peso di tanta grazia artistica.
Applausi dagli spalti a dimostrazione dell’affetto che lega il presidete “Bardotto” al suo pubblico.
Recuperate le sue povere cose e la giacca da prima comunione, Stoiko prendeva la via della doccia, accompagnato dalle frasi amorevoli dei compagni:
<<
va in mona, desso semo uno in meno….va ben dai, portiere volante!!>>
Ma il novello dottore Stranamore Iviza, riequilibrava le squadre poiché, preoccupato per l’integrità fisica e psichica del presidente affermava:
<
vegno con ti, magari te te volti via in doccia te sbatti la testa e te mori!!>
Radio spogliatoio parla invece di una nuova storia d’amore tra i due; se son rose fioriranno!!

In conclusione, quello che poteva far pensare ad una nuova trasferta al San Bortolo, si è invece rivelato un semplice e simpatico incidente di percorso, che ha dato prova della grande preparazione atletica di Stoiko e soprattutto della premura e dell’affetto che lega la squadra al suo immenso presidente.

Ecco gli attimi tragici di ieri sera


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